La santarpinese Rachele Cinquegrana vince il concorso “Restart Antimafia” del sito de “La Repubblica”

logo_repscuola_1500Sant’Arpino     Rachele Cinquegrana, studentessa, della scuola media “Vincenzo Rocco” di Sant’Arpino è tra le vincitrici del concorso “Restart Antimafia- Racconta una storia” organizzato dal sito on line del giornale “La Repubblica” ed in particolare dalla sezione scolastica dello stesso.  La studentessa dell’istituto comprensivo “Rocco-Cinquegrana” guidato dalla professoressa Maria Debora Belardo sarà premiata a Roma il prossimo 26 settembre e riceverà una raccolta di fumetti antimafia.

Di seguito vi proponiamo l’articolo di Rachele Cinquegrana intitolato gli “Zapatisti di Chiaiano” e pubblicato tratto dal sito La Repubblica@scuola.

"Dalle lotte anti-discarica nasce l’idea di usare l’agricoltura in chiave anti-camorra. Uno schiaffo alla criminalità ma anche alle autorità"

C’è un silenzio irreale e, se si fa eccezione di qualche sparuto visitatore che sbuca da una delle cattedrali che sorgono in questo deserto di cemento e vetro, la solitudine è quasi totale. Qui sorge il Centro di Documentazione Regionale contro la Camorra, istituito presso la Presidenza della Giunta Regionale della Campania dove troviamo volumi sui temi della camorra e della lotta alle mafie. Il primo bene agricolo confiscato alla criminalità organizzata sorge a Chiaiano, a Nord di Napoli. Giù al piazzale deserto Ornella Esposito, giornalista napoletana, mi aspetta nella calura. «Quella di Chiaiano è una storia unica, è un caso singolare: gli abitanti si sono dovuti difendere dalla camorra e dallo Stato». Su Terra dei Fuochi e discariche Ornella Esposito ha confezionato un documentario e prepara anche un libro. L'auto s’arrampica su stradine che s’addentrano nelle fertili campagne a nord di Napoli. Dai finestrini dell’auto alberi da frutta sfilano come in un racconto cinematografico di un Sud fertile e prosperoso. A Chiaiano si coltiva la famosa ciliegia ‘recca’.Nel 2008 Berlusconi aveva individuato questi luoghi per costruire una discarica la cui capienza sarebbe stata di 800mila tonnellate. Soltanto le lotte degli abitanti hanno evitato il peggio. Ad ogni modo dalle lotte anti-discarica nasce un’idea semplice quanto rivoluzionaria: appropriarsi di un bene confiscato alla criminalità per rilanciare tutto il territorio. Usare l’agricoltura in chiave anti-camorra. Uno schiaffo alla criminalità, ma anche alle autorità, complici dello scempio compiuto in Campania in trent’anni. Oggi ospita detenuti in affidamento al lavoro, alloggio per minori, protocollo col dipartimento di giustizia minorile,350 ragazzi che vengono a formarsi e a lavorare nel periodo estivo.

“Qui la camorra e la malapolitica hanno perso”, recita una scritta vicino all’ingresso del Fondo il cui nome ricorda Amato Lamberti, giornalista e sociologo che ha fondato e diretto l'Osservatorio sulla Camorra della Fondazione Colasanto e la Selva Lacandona, dove i guerriglieri dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale si asserragliarono per combattere i diritti degli indios e contro la repressione dell’esercito messicano.

I ragazzi della cooperativa sociale (R)esistenza Anticamorra hanno dovuto lottare su due fronti, lo stato e la camorra, che spesso diventavano uno solo.

Il riscatto di Napoli e della Campania parte da frutti, prodotti della terra e cultura contro ignoranza, violenza e abiura”.

Ecco il link dove trovare l'articolo:

http://scuola.repubblica.it/campania-caserta-smsrocco/tema/gli-zapatisti-di-chiaiano/

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