Proroga progetti pubblica utilità. Gli APU scrivono a De Luca e Di Maio

Agro Aversano    Riceviamo e pubblichiamo da una rappresentanza dei lavoratori Apu dei Comuni di Caserta, Aversa, Marcianise, Sant’Arpino, Carinaro, Casapesenna, Casaluce, Cesa, Frignano, Gricignano di Aversa, Lusciano, Parete, San Cipriano d’Aversa, Succivo, Villa Literno e Villa di Briano. 

"Egregi rappresentanti istituzionali e di governo,come lavoratori che stanno partecipando alle Attività di Pubblica Utilità nei Comuni di Caserta, Aversa, Marcianise, Sant’Arpino, Carinaro, Casapesenna, Casaluce, Cesa, Frignano, Gricignano di Aversa, Lusciano, Parete, San Cipriano d’Aversa, Succivo, Villa Literno e Villa di Briano, sentiamo il dovere di esprimere preoccupazione per l’incertezza che attanaglia il nostro futuro. A breve i progetti di pubblica utilità termineranno e noi lavoratori ci troveremo senza alcun reddito e in gravissime situazioni finanziarie. Nei progetti Apu sono utilizzati, per venti ore settimanali, lavoratori disoccupati ex percettori di ammortizzatori sociali ed ex percettori di sostegno al reddito. Il ritorno ad una condizione di assoluta assenza di lavoro e di sostegno economico ci preoccupa e preoccupa le nostre famiglie, soprattutto per la grave crisi che tormenta il territorio in cui viviamo. Ma ciò che ci allarma è il totale silenzio delle istituzioni regionali. In data 2 maggio 2018, presso la sala consiliare del Comune di Sant’Arpino, abbiamo avuto un incontro con i Sindaci, o loro delegati, degli enti citati ad inizio lettera. Tutti i primi cittadini hanno elogiato la professionalità dei lavoratori Apu, sostenendo che, senza il nostro aiuto, avrebbero avuto serie difficoltà a coprire servizi necessari per cittadini e comunità, dalla manutenzione di strade e scuole, al giardinaggio, dalle attività in uffici e biblioteche comunali, ai lavori in occasione di manifestazioni sportive, culturali e di solidarietà sociale. Nella stessa riunione è emersa l’assoluta emergenza cui devono far fronte gli uffici comunali in carenza di organico, emergenza attualmente risolta dalla presenza degli Apu. Per le ragioni esposte, i Sindaci hanno avanzato una richiesta scritta al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca di proroga dei progetti inerenti alle Attività di Pubblica Utilità e di un incontro con lo stesso De Luca. La richiesta è stata formalizzata da ognuna dalle Amministrazioni comunali con una delibera di Giunta, in cui si sollecitano il presidente De Luca e l’Assessore regionale al Lavoro Sonia Palmieri «al massimo impegno» per una PROROGA dei progetti di pubblica utilità. Nelle stesse delibere, trasmesse all’Ufficio di Presidenza della regione Campania, è espressa la richiesta di incontro con De Luca e l’Assessore Palmieri. A tutt’oggi non si hanno notizie della convocazione dei Sindaci presso la Regione Campania. Un ritardo ingiustificato. Considerato l’immobilismo della Regione Campania, abbiamo inteso investire della problematica Apu anche il neo Ministro del Lavoro on. Luigi Di Maio, per sollecitare il Governo centrale ad intervenire e risolvere quella che tra poco potrebbe essere una vera e propria bomba sociale. Anche perché lo stesso Presidente De Luca è pronto a dare il via al cosiddetto ‘Piano per l’occupazione’ che prevede, secondo quanto riportato da testate giornalistiche cartacee e online, l’assunzione presso le pubbliche amministrazioni di 60.000 under 35, attraverso la procedura di corsi-concorso gestiti dal Formez. Bandire un concorso pubblico in cui ci sia un limite di età, oltre al rischio di essere illegittimo, annulla la possibilità di partecipazione a chi, come i lavoratori Apu, in questi mesi ha ‘guadagnato’ esperienza sul campo, è da tempo disoccupato con famiglia a carico, non ha prospettive di rientrare nel mondo del lavoro, è over 35 ma non ha maturato gli anni per andare in pensione. La Regione Campania, quindi, sembra non acconsentire la proroga dei progetti legati alle Attività di Pubblica Utilità e, allo stesso tempo, non permette ad una platea di disoccupati storici di partecipare ad un concorso pubblico. Se la situazione è questa, abbiamo una sola richiesta rivolta a coloro cui è indirizzata questa lettera: fateci sapere di che morte dobbiamo morire. Almeno le nostre famiglie avranno la magra consolazione di sapere chi è il colpevole che non gli ha permesso di avere una vita dignitosa".

 
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