Sant’Arpino. Il meet up “Multi ma multi scuse”

Sant'Arpino      Riceviamo e pubblichiamo dal meet up

" In un documento postato ieri l'altro dal titolo Multiscuse abbiamo espresso la ns. solidarietà agli operatori della Multiservizi. Forse qualcuno di questi si è risentito in qualche modo e ha postato una dichiarazione in cui chiede di non essere solidarizzato. Per le situazioni inedite occorre trovare parole inedite. Caro operatore lei non parla a nome di tutti i suoi colleghi ma di alcuni, le garantiamo che qualche suo collega non è tanto sicuro dell'evolvere della situazione e ci ha manifestato apertamente le sue insicurezze. Lei parla di fomentare, noi pensiamo che ascoltare lavoratori che la pensano diversamente da Lei sia fare politica. A riprova della sua tesi di sciacallaggio mediatico adduce una motivazione alquanto singolare: il pretendere da noi un non impegno due anni orsono quando gli stipendi non venivano pagati. Chiederlo a noi è come chiedere ad un bambino il perchè non c'è nelle foto del matrimonio dei propri genitori. Manca il concepimento, in questo caso di un'idea logica di pensiero. Non c'eravamo. Ora sì.

 Non ne facciamo una colpa al singolo, per carità lo comprendiamo. In un paese in cui della politica quella vera non c'è traccia da almeno un ventennio gli effetti possono essere proprio questi e anche di peggiori.

Ma lei Sindaco che avalla con il suo like personale quel post, ci chiediamo se l'abbia letto e quantomeno compreso nelle sue reali contestazioni. Ci corre l'obbligo a questo punto di chiarire anche a lei i ns. contenuti.

Si esprimeva appunto solidarietà per gli operatori, con l'auspicio che Lei che si è fatto garante, si prodigasse per trovare la piena occupazione per tutti gli operatori licenziati. Le abbiamo anche fatto notare che sulla scorta delle dichiarazioni da lei rese in consiglio comunale in data 10.11.2018, tale società comunale, seppur indebitata, ha avuto un periodo di risalita sotto la gestione di un Suo consulente, ha ripianato debiti, onorato rateizzazioni, chiedevamo semplicemente che si continuasse così, garantendo a quegli operatori una solidità lavorativa. Qualcuno ci ha chiesto di farci i nostri. Sono i nostri. Anche noi, anche se orfani di una sua minima considerazione, siamo cittadini di Sant'Arpino che pagano gli stipendi dei dipendenti comunali, altro concetto non tanto chiaro a qualcuno.

Certo siamo attenti. Ci ha detto di sentenze, di debiti, ma ci chiediamo se con un pochino più di impegno, un cavillo, un escamotage lo si poteva trovare. Ci saremmo sentiti, in tal caso, addirittura di fornirle tutto il ns. appoggio politico se avesse deciso di prendere una decisione in tal senso: salvare la Multiservizi. Poi ripensiamo al fatto che le ns. proposte la fanno ridere, come quella sul canone idrico, allora desistiamo. Faccia come crede, ma è giusto che Loro TUTTI sappiano che la loro causa è stata sacrificata sull'altare del debito comunale tutto (non quello della Multiservizi) di cui Lei è corresponsabile senza compensare tale responsabilità con l'unico atto al quale anche noi attribuiremmo volentieri un ns. like: le sue DIMISSIONI. Prima l'acqua, poi la Multiservizi poi cos'altro il tutto per ripianare il debito da Lei stesso creato per sua stessa dichiarata incapacità. In poche parole lo ha detto agli operatori che non lavoreranno più con la Multiservizi perchè il piano di rientro dal debito da lei stesso causato impedisce la continuazione gestionale della società in questione poichè in passivo?

Infine ci preme chiarire circa l'abuso dialettico di un determinato lessico.

Se per sciacalli intendete cacciatori di carogne, però non di quelle già vittime di altri predatori più impavidi, allora certo, ve lo concediamo. Altrimenti vi suggeriamo di usare una certa cautela nell'esprimere determinati concetti. Nei ns. documenti usiamo solo quel che è lecito corroborando con argomenti e non con offese di carattere personale, sempre nel pieno rispetto della dialettica civile prima che politica. Se la politica locale negli ultimi anni si è nutrita di diatribe basate proprio sul turpiloquio non è un problema nostro, non c'eravamo. Ma forse questo è un discorso sterile, tanto non ci rispondete".

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