Cesa. La Vendemmia Eroica candidata per l’iscrizione nel patrimonio culturale immateriale della Campania
Cesa La vendemmia eroica, la coltivazione della vita maritata al pioppo, è stata candidata per essere iscritta nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano. La proposta è stata formulata dalla Pro Loco presieduta da Michele Autiero e sottoscritta anche dall’Amministrazione Comunale.
Con il termine vendemmia eroica si fa riferimento all’antica tecnica della coltivazione e raccolta dell’uva asprinia.
“Eroica perché – spiega il presidente della Pro Loco Autiero – i coltivatori, con abilità e maestria, riescono ad arrampicarsi fino a 15 metri di altezza con l’ausilio del proprio Scalillo, ossia una scala stretta e lunga personalizzata. I pioli, infatti, sono posti ad una distanza tale da permettere al “Vilignatore” di incastrarvi il ginocchio e avere entrambe le mani libere per raccogliere l’uva. L’uva raccolta viene messa in una cesta, chiamata “Fescina”, a forma conica con estremità a punta in modo che quando arriva a terra, si conficca nel terreno e rimane stabile. Questa antica tecnica permette di raccogliere i grappoli a maturazione parziale in maniera tale da conservarne il tipico colore e grado di acidità che caratterizza poi la freschezza e l’asprezza del vino”.
La Vendemmia Eroica dell’Uva Asprinia si svolge tra i filari di Alberata Aversana: singolare ed affascinante sistema di allevamento per l’asprinio. È un vitigno unico nel suo genere e consiste nel far arrampicare i tralci delle viti intorno ad alti pioppi (da qui il nome di Vite Maritata al Pioppo), che fungono da tutori, raggiungendo anche i 15 metri di altezza e formando vere e proprie barriere vegetali.
Un altro elemento fondamentale del paesaggio naturalistico della Vite Maritata al Pioppo o Alberata Aversana è il “Ceppo della Vite” ossia il tronco radicato al terreno che raggiunge dimensioni fuori dal comune e che attesta l’anzianità della vite. Alcuni sopravvivono da oltre cento anni. Come spesso accade, non è facile risalire con certezza alle origini del vitigno. Si narra che sia conosciuto già dagli Etruschi poiché fu proprio questo popolo ad introdurre la tecnica di coltivazione in due varianti: ad Alberata e a Piantata. Da anni la Pro loco è impegnata in una opera di valorizzazione e promozione, con innumerevoli iniziative, partendo dalla Sagra del Vino Asprinio, degli anni scorsi, trasformatasi di recente in Asprinum Festival. In occasione di queste iniziative l’intera popolazione è coinvolta per la buona riuscita della manifestazione, le corti e le grotte si aprono per accogliere i partecipanti, le strade si affollano e l’intero paese è inebriato dai colori, dai suoni e dai profumi del protagonista indiscusso di queste terre ricche di storia e tradizioni: il vino Asprinio. Gli itinerari di visita permettono la scoperta sia del sottosuolo che della Vite Maritata al Pioppo, vero monumento di archeologia vegetale e ricchezza naturale del patrimonio dell’agro atellano-aversano, tenuto in vita dal sacrificio, dalla dedizione e dalla sapienza dei contadini laboriosi. Un grande obiettivo, grazie al lavoro in collaborazione con il Comune di Cesa, è stato raggiunto, il 9 maggio del 2016 quando il Consiglio Regionale della Regione Campania ha approvato all’unanimità la legge “Conservazione e valorizzazione delle Alberate aversane e delle viti maritate a pioppo”, che vincola i terreni ove insistono le Alberate Aversane.