Sant’Arpino. Domenica il sindaco Dell’Aversana parteciperà alla messa di Pasqua nella Chiesa di Sant’Elpidio in rappresentanza della cittadinanza
Sant'Arpino La domenica di Pasqua, il sindaco di Sant'Arpino Giuseppe Dell'Aversana, con la fascia tricolore, in rappresentanza di tutti i cittadini parteciperà, da solo, alla messa celebrata dall’Amministratore parrocchiale don Michele Manfuso nella chiesa parrocchiale di Sant'Elpidio. La presenza della fascia tricolore in chiesa, nella domenica di Pasqua, sarà un momento di unione simbolico fra due punti di riferimento importanti di una comunità desiderosa di contatti ma attraversata oggi da lacerazioni e distanziamento sociale.
Don Michele, fin dall'inizio delle restrizioni per il coronavirus, ha sempre celebrato la messa in diretta streaming in una chiesa totalmente deserta. Le dirette Facebook hanno avuto una forte risonanza nella comunità dei fedeli, privata di poter assistere alle celebrazioni religiose a causa dei divieti imposti dai DPCM del governo a tutela della salute pubblica. "Pasqua è un evento particolare e molto sentito per tutta la comunità. Abbiamo pensato di rendere visibile la presenza istituzionale in occasione della celebrazione della Messa pasquale- dichiarano il sindaco ed il parroco- per rendere più forte il legame fra il popolo e la sua parrocchia in questi difficili momenti che stiamo vivendo". Domenica mattina il sindaco Dell'Aversana, vestito in forma ufficiale, con la fascia tricolore, in rappresentanza della cittadinanza, sarà presente nella chiesa completamente vuota ad assistere alla Santa Messa pasquale celebrata da don Michele, in una simbolica unione di intenti fra due istituzioni che stanno collaborando proficuamente in questi giorni per portare sollievo alle tante persone che soffrono la grave crisi economica. Pasqua è una festività religiosa profondamente sentita ed una ricorrenza civile festeggiata anche nella Repubblica Italiana: con questa iniziativa a Sant'Arpino, diventerà anche un momento di speranza e di auspicata rinascita, nel rispetto di norme igieniche imposte dall'emergenza del coronavirus e nel solco di tradizioni religiose che affondano le radici nella storia cristiana del popolo italiano.