Dell’Aversana:”Di Santo e soci farebbero bene ad emigrare da Sant’Arpino

maggioranzaSant'Arpino       Il Sindaco Giuseppe Dell’Aversana dopo l’ultimo comunicato di “Alleanza Democratica” sfida gli avversari politici ad un confronto pubblico. “Di Santo e la sua band – così dichiara Dell’Aversana - continuano a suonare la stessa musica che li ha portati ad una sonora sconfitta. Mandati via da una rivolta popolare espressa attraverso le cabine elettorali, dopo aver portato il comune sull’orlo del dissesto finanziario, non riescono a raccapezzarsi, e continuano a delirare. Per tale motivo il neo sindaco lancia il guanto della sfida: “Ditemi voi – continua – dove e quando volete confrontarvi pubblicamente con il sottoscritto, vi dimostrerò carte alla mano, con documenti, date e cifre i debiti causati dalla vostra inettitudine”. Per quanto riguarda la situazione debitoria del comune precisa: "La cassa del comune è in rosso di quattro milioni e duecentomila euro senza contare che vi sono ancora tre milioni di mandati di pagamento, della passata amministrazione, da onorare. Siamo tecnicamente in uno scoperto di oltre sette milioni di euro. A stento riusciamo pagare mensilmente gli stipendi. Invece di recuperare soldi dagli enti esterni hanno massacrato i cittadini. Proprio ieri ho scoperto che nel bilancio hanno predisposto un ruolo suppletivo TARES anche per il 2015. Farebbero bene ad emigrare da Sant'Arpino o a tacere per sempre". In riferimento all’attacco nei confronti dell’assessore all’urbanistica e lavori pubblici Mimmo Iovinella così chiarisce Dell’Aversana: “Vi ricordo che la campagna elettorale è finita, i cittadini hanno scelto un programma elettorale, quello di “Speranza e Futuro per Sant’Arpino” e gli uomini per portalo avanti. Iovinella ha avuto un riconoscimento popolare forte e chiaro. Basterebbe questa risposta per chiudere una squallida strumentalizzazione nei suoi confronti, iniziata in campagna elettorale. L’ho scelto tenendo fede a dei parametri fondamentali quali onestà, dignità e competenza”. Inoltre, in merito al recesso dall’Unione di Comuni Atellani il Sindaco Dell’Aversana ribadisce quanto già evidenziato in consiglio comunale: “Ritengo che lo spirito vada salvato ma la forma di aggregazione debba essere cambiata anche perché tutti i comuni avevano giù deciso di uscirne e solo Sant'Arpino restava in una scatola vuota senza contenuti e con altri debiti da pagare. Mi farò carico di avviare a breve un confronto con i sindaci atellani per tentare di mettere in piedi una nuova forma di aggregazione intercomunale che tenga conto dei beni comuni e delle possibilità offerte dalle normative per agevolare i finanziamenti”. Intanto Dell’Aversana sta predisponendo un elenco scritto dei debiti e dei danni causati dalla passata amministrazione e del quale, a breve, verrà data conoscenza a tutta la cittadinanza.

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Un pensiero su “Dell’Aversana:”Di Santo e soci farebbero bene ad emigrare da Sant’Arpino

  • 9 Luglio 2016 in 11:17
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    Fatto questo bisogna chiudere con il passato e lavorare guardando avanti. Inventando lavoro per i giovani, come migliorare i collegamenti con i treni e le metropolitane, realizzare centri diurni per gli anziani, trasformare i servizi sanitari offerti alla popolazione, aumentare l’offerta formativa per gli studenti collegandoci ai centri di studio e cultura napoletani e casertani, facendo della rassegna di teatro-scuola Pulcinellamente il nostro segno permanente in Campania e collegarlo al Teatro stabile di Napoli e al relativo teatro festival. Pensare ad un cohousing in cui vengano anche inserite forme di coworking. Collegarsi con gli altri comuni atellani in una vera Unione comunale che faccia vivere il Museo Atellano e dare vita ad una associazione degli atellani nel mondo partendo con un gemellaggio con Atella Lucana. Cercare di promuovere un più stretto contatto con la Città Metropolitana di Napoli. Specializzare l’area sportiva e dei parchi e cercare di dare vita percorsi del tutto pedonali o ciclabili per migliorare la nostra qualità di vita. Convenzionare le società sportive per promuovere l’attività fisica adattata. Collegare la protezione civile alla sicurezza del territorio per una pronta risposta ai roghi tossici o allo sversamento abusivo di rifiuti tossici quali le lastre d’amianto o vernici o residui di lavorazioni.

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