Orta di Atella. Lettera di Pd e Socialisti & Democratici “Quella dei commissari è una gestione approssimativa e che ha aggravato la situazione già esistente”
"È trascorso oltre un anno da quando il Comune di Orta di Atella, a seguito dello scioglimento per condizionamento camorristico della passata amministrazione, è affidato alla gestione di una commissione prefettizia.
Una gestione, a dir poco approssimativa, sicuramente poco incisiva, che ha aggravato problemi già esistenti, compromettendo ogni speranza di rinascita e di rilancio della nostra Città.
Una Città che è ostaggio, ormai da troppo tempo, di un sistema politico affaristico, che ha condizionato pesantemente la convivenza civile e democratica.
Non bastano gli appelli retorici, rivolti ai giovani ortesi, a difesa del nostro territorio e timide esternazioni, per dare visibilità agli impercettibili risultati registrati.
Sarebbe stato opportuno, invece, ritrovare l’essenza del proprio mandato nella conoscenza approfondita della realtà territoriale, attraverso un’analisi accurata di quanto espresso nei documenti, che hanno delineato, con estrema chiarezza, le motivazioni dello scioglimento del consiglio comunale.
Siamo convinti che tutto ciò avrebbe certamente garantito un sostegno proficuo all’azione di governo ed evitato di alimentare, certamente in buona fede, un’inopportuna continuità amministrativa con le esperienze precedenti, palesata anche attraverso il coinvolgimento, determinante, di soggetti impegnati attivamente nelle ultime gestioni.
Ci saremmo aspettati, dalla Commissione, un confronto, pur manifestato nelle dichiarazioni di intenti, costruttivo con tutte le forze politiche e sociali, non implicate nello scioglimento dell’assise, che avevano prospettato, nelle sedi opportune, soluzioni alternative, nei metodi e nei contenuti, alle problematiche affrontate dal governo precedente.
Ci saremmo aspettati un impegno costante, finalizzato a riaffermare la forte presenza dello Stato ed a favorire una completa agibilità democratica nel Comune.
È, oramai, evidente che il ripristino della democrazia su un territorio non può essere demandato, in modo esclusivo, agli organi giudiziari, ma deve essere, essenzialmente, affiancato da scelte e strategie politiche espresse, con estrema chiarezza, in un articolato progetto amministrativo da proporre all’intera comunità.
Dopo oltre un anno, quindi, avremmo voluto vedere i fatti! Cosa che, ahinoi, non è avvenuta. Anzi.
Strade gruviera ai limiti dell’agibilità e pignoramenti della So.Ge.R.T. avvenuti in aperta violazione di legge, alimentano pessimismo per il futuro e sconforto nelle istituzioni.
Scuole fatiscenti e strutture pubbliche abbandonate fanno, addirittura, rivalutare le vecchie amministrazioni.
Accertamenti tributari capestri che lasciano “intatti”, ancora una volta, i grandi evasori, e che alimentano un senso di ingiustizia e di scarsa imparzialità.
Un ufficio delle Politiche sociali, completamente sguarnito, che lascia gli “ultimi” sempre più in difficoltà, in un periodo in cui l’emergenza sanitaria richiedeva e richiede interventi più incisivi, proprio, in questo settore.
L’intera macchina amministrativa che, anche a causa delle innumerevoli rinunce dei funzionari scelti dalla Commissione, non riesce a gestire, neppure, l’ordinario.
Un dissesto finanziario che è, addirittura, cresciuto ed una programmazione economica approssimativa, con documenti contabili, che riteniamo essere emanati, in contrasto con le stesse dichiarazioni della Commissione sul bilancio dell’Ente. Artifizi da parte di alcuni funzionari, fra l’altro, propedeutici a garantire “rendite di posizione”, con successivi atti emanati dalla stessa commissione, addirittura, in ottemperanza a deliberazioni della giunta sciolta.
E sono questi dei messaggi, che i commissari prefettizi non possono far passare!
Significherebbe che è stata inutile la loro presenza al Comune. Ed Orta di Atella non se lo può permettere. Sarebbe assai pericoloso. Proseguendo su questa linea, poco o nulla potranno i giovani di questa terra.
Poco o nulla potranno, se, presentandosi ai seggi elettorali, troveranno a presiederli chi è implicato nelle inchieste e nelle vicende, che hanno inciso pesantemente sullo scioglimento.
Poco o nulla potranno, se avranno l’impressione che lo Stato non ha avuto il tempo o la determinazione per entrare nel merito dei provvedimenti e verificare tutti gli atti della sciolta amministrazione.
Poco o nulla potranno, se vedranno che, nella gestione delle Società partecipate, su cui ci sarebbe tanto da approfondire, nulla è cambiato rispetto al passato.
Poco o nulla potranno, se non si chiariranno le responsabilità contabili di chi ha riportato il Comune al dissesto.
Approfittiamo, infine, in occasione di queste festività, un po’ speciali, per rivolgere i nostri auguri alla cittadinanza, affinché si possa ritrovare serenità.
In particolare, facciamo gli auguri ai commissari di un sereno Natale, nell’attesa che possano contribuire a riaccendere quella speranza nel futuro, di cui, loro stessi, hanno parlato.
Tutto sommato, non chiediamo tanto!".