Sant’Arpino, pinacoteca comunale. Romano:”La Pro Loco promuova il territorio con persone del territorio. Ci auguriamo possa venire incontro ai giovani perché i giovani domani si ricorderanno di certi atteggiamenti”
SANT’ARPINO. Sono piovute critiche nei giorni scorsi sulla Pro Loco locale per la gestione della pinacoteca comunale. A puntare il dito contro la compagine guidata dal presidente Aldo Pezzella è stato, ieri, Nicola Romano, candidato nella lista che sosterrà la candidatura a sindaco di Eugenio Di Santo alle prossime elezioni comunali.
La gestione degli ampi spazi situati al terzo piano di Palazzo Ducale è affidata al sodalizio culturale che nomina il direttore. A novembre la Pro Loco ha messo alla guida della pinacoteca Giampaolo Coronas che risulta essere molto lontano dalla millenaria tradizione artistica atellana.
“Da giovane del territorio ho sempre pensato - ha evidenziato Romano - che la Pro Loco avesse come mission quella di promuovere il territorio con persone del territorio. Così non è perché hanno pescato, probabilmente per ragioni che non hanno niente a che fare con le finalità dell’associazione, un direttore che sta nel mondo dell’arte solo per questione commerciali e che non ha niente a che fare con il nostro territorio. Premettendo che la Pro Loco avrebbe bisogno di uno svecchiamento, non posso non sottolineare che, oggi, per me la pinacoteca potrebbe essere rilanciata solo mettendola a disposizione dei giovani e slacciandola da logiche vecchie e culturalmente stantie”.
L’ambiziosa idea del giovane candidato è quella di destinare la pinacoteca ad associazioni giovanili allestendo, in una una parte, un’aula studio.
“I giovani studenti santarpinesi hanno bisogno di un’aula studio come sta a Frattaminore o a Succivo - ha fatto sapere Romano - e la mia idea è quella di adibire una o due camere della pinacoteca a spazi da far frequentare ai giovani studenti del mio paese. L’altra parte, invece, dovrebbe essere destinata alle giovani associazioni giovanili per le attività culturali, indipendentemente dal colore politico. Perché la cultura, a differenza del modus politicandi degli ultimi anni, non deve avere colore politico. Ci auguriamo che la Pro Loco possa raccogliere il nostro appello anche perché se l’associazione guidata da Pezzella non dovesse venire incontro ai giovani oggi, domani i giovani alla guida del Comune si ricorderanno di questa chiusura del presidente Pezzella”.