Sant’Arpino. Diffamazione a mezzo stampa ai danni dell’assessore Di Monte. Eugenio Di Santo a processo
Sant’Arpino Dovrà comparire dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Napoli Nord, la dottoressa Lucia Rossetti, il prossimo 20 Ottobre l’ex primo cittadino di Sant’Arpino nonché candidato alla fascia tricolore, Eugenio Di Santo.
L’ex sindaco dovrà rispondere dell’accusa di diffamazione a mezzo stampa ai danni dell’assessore alla Pubblica Istruzione ed alle Politiche Sociali, Loredana Di Monte.
Il decreto di citazione a giudizio è arrivato all’esito delle indagini svolte dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, il dottor Paolo Napolitano. La vicenda ha preso il via dalla querela sporta dalla Di Monte a seguito di un post pubblicato su facebook dal Di Santo. La procura ha ritenuto, dunque, valide le ragioni dell’attuale amministratrice ed ha disposto il giudizio per l’ex sindaco che è imputato ai sensi dell’art. 595 comma 3 del codice penale in quanto, stando alla tesi dell’accusa, “offendeva la reputazione della Di Monte, attraverso un mezzo di pubblicità”. A Di Santo è contestata anche la recidiva infraquinquennale.
Ricordiamo che la normativa vigente in materia, in caso di condanna, prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro.
Dal canto proprio l’assessore Di Monte si dice “fiduciosa come sempre nell’operato della magistratura. Con serenità attenderò l’esito del giudizio. Tuttavia mi preme rimarcare l’importanza del provvedimento adottato che, ancora una volta, dimostra che sui social non c’è spazio per l’impunità. Più volte, in passato ed in tempi recenti, ho invitato i miei avversari politici a lasciar da parte le offese personali e a confrontarci sui temi nelle sedi opportune. Ma spesso e volentieri questi appelli sono caduti nel vuoto e qualcuno ha preferito continuare nella sua battaglia fatta di improperi e pesanti offese nei confronti di chi opera e crede quotidianamente in quello che fa mettendoci passione ed energie. La decisione odierna dimostra, tuttavia, che prima o poi si è chiamati a rispondere delle proprie parole soprattutto quando queste ledono la reputazione altrui”.