Quel legame unico ed inspiegabile fra Sant’Arpino e Sant’Elpidio. Buona festa patronale a tutti
Sant'Arpino Come ben racconta, anche attraverso immagini suggestive, Idio Urciuoli nel servizio che pubblichiamo sull'inizio dei festeggiamenti patronali in onore di Sant'Elpidio Vescovo, finalmente ritorna a "pieno regime" l'appuntamento atteso da tanti fedeli e non del comune atellano.
Le feste patronali nell'area atellana presentano tutte delle peculiarità che ne esaltano l'unicità di ognuna di esse. Basti pensare a quella recente di Succivo che si conferma sotto il profilo della partecipazione e del cartellone proposto una delle più importanti dell'intera Campania, o alla rinascita di quella di Orta di Atella in onore di San Salvatore, alla prossima di San Cesario sempre capace di coinvolgere l'intera comunità cesana, o all'encomiabile sforzo che sta facendo il comitato festeggiamenti per riportare in auge quella di San Canione.
Ma quella in onore di Sant'Elpidio, sarà per lo stretto legame che lega la vita del Vescovo africano con il paese da lui stesso fondato, sarà perché si tratta di un'interdipendenza che affonda le radici nella notte dei tempi, sarà perché nel bene e nel male i santarpinesi da sempre sono una comunità a 360 gradi laica dove c'è il giusto rispetto e la giusta distanza per il sacro, sarà perché ormai da decenni la popolazione santarpinese solo per metà è composta da autoctoni, resta un unicum difficilmente spiegabile con le parole ma che riesce comunque a tramandarsi di generazione in generazione e aprirsi alla partecipazione di "forestieri" stabilitisi a Sant'Arpino.
Forse le ragioni di questo miracolo che ogni anno (pandemia permettendo) si ripete le ha individuate Giuseppe Dell'Aversana, che nella veste di storico locale, nella giornata di ieri che nel descrivere questo legame ha rimarcato come i santarpinesi sono "legati a Sant’Elpidio in modo indissolubile, poiché lo sentiamo come uno di noi, un compaesano che ci protegge dal cielo. Il miracolo (Surge et ambula) è stata la manifestazione della sua presenza. Sant’Elpidio ha fondato il nostro comune, è vissuto qui, ha evangelizzato le nostre terre, è morto ed è stato sepolto qui, ha dato il nome al comune che nel suo stemma civico richiama orgogliosamente questa nascita. Sant’Elpidio non solo è il protettore soprannaturale della nostra comunità, ma anche il defensor civitatis ed il Pater Patriae. Il nostro Sant’Elpidio dunque presenta aspetti che è impossibile trovare nei patroni di altri comuni e la sua figura non è circoscrivibile solo alla figura religiosa, ma ha una specularità antropologica fra il sacro ed il politico. E’ anche un emblema civico della collettività, la fede in lui è la nostra storia, le nostre radici".
E così il centro storico in questi giorni si prepara ad ospitare momenti "sacri" e momenti "profani" sperando che la festa, dopo PulciNellaMente e la Sagra del Casatiello, rappresenti la conferma del ritorno alla normalità per quanti amano Sant'Arpino.
Francesco Paolo Legnante