Sant’Arpino, domenica mattina si discute di “Socialismo razionale” con l’associazione A.D.E.R.U.L.A.
SANT'ARPINO. Si terrà domenica, nella sala convegni di Palazzo Ducale "Sanchez De Luna" in piazza Macrì, un convegno organizzato dall'associazione "A.D.E.R.U.L.A." dal titolo "Il socialismo razionale, tra marxismo e spiritismo".
Il dibattito sarà introdotto dal presidente del sodalizio culturale Francesco Brancaccio e vedrà come relatore il socio dell'associazione e ricercatore Giuseppe Benincaso. Le conclusioni saranno invece affidate all'onorevole Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale della Regione Campania.
L'argomento cardine della discussione trae spunto dalle numerose lapidi del tenente Macrì presenti all'interno e all'esterno di Palazzo Ducale, dimora del garibaldino che l'acquistò nel 1903 per la cifra di 14mila e 500 lire. Solo per citarne alcune si ricordano la falsa "Madonna della Lettera", presente sulla facciata laterale del Palazzo Ducale, in quella che anticamente era la “Viella del vino” ed ora Via Piave.
"Questa versione, mai acclarata dal rinvenimento di qualche atto che parlasse della costruzione della Edicola - fanno sapere dall'associazione - né, tantomeno, confermata dal Massone MAGRI’ in qualche suo scritto, non aveva mai convinto noi ricercatori che del “messinese” stiamo tentando di recuperare la figura da circa un ventennio (vds. Antonio Dell’aversana-Elpidio Spuma “I TESTIMONI DEL TEMPO” Ed.2005). Eravamo sempre stati convinti, infatti, a causa delle anomalie iconografiche che si riscontrano nella immagine e per il tenore della scritta sul foglio, che quella Icona fosse la rappresentazione di una “Madonna del Soccorso”. In ciò eravamo confortati dal fatto che la Vergine riportata con questo “titolo” è rappresentata, in diverse parti d’Italia, con un foglio contenente l’iscrizione “QUI ME INVENERIT INVENIET VITAM ET HAURIET SALUTEM A DOMINO”, la stessa dicitura che, per metà, ritroviamo in S.Arpino. Sapevamo, inoltre, che nei pressi dell’Edicola , nel Medioevo, esisteva un Monastero Benedettino ed ancora oggi i santarpinesi indicano la Via Piave come “aret o munazzer” (dietro il Monastero). Ebbene, anche il fatto di sapere che la “Madonna del Soccorso” è Protettrice dei Benedettini, ci indirizzava a credere in una Sua Icona".
La Chiesa di S.Elpidio, risalente a prima dell’anno 1000, fu fatta abbattere, dopo il 1573, dal feudatario del paese Alonzo III Sanchez De Luna, per fare spazio all’erigendo Palazzo che doveva servigli da residenza. Il nobile spagnolo si premurò, comunque, di tramandare ai posteri il perimetro della Chiesa distrutta e l’ubicazione delle varie Cappelle facendo apporre 4 lapidi ancora esistenti.
"Leggenda vuole che il Palazzo Ducale, dopo l’abbandono da parte dell’ultima Sanchez De Luna nel 1836, - sottolineano dal sodalizio guidato da Brancaccio - non abbia trovato acquirenti locali per circa 70 anni e fino all’arrivo del MAGRI’. Ciò perché il popolo di S.Arpino riteneva fosse stato fatto un sacrilegio nel costruire un Palazzo sull’area consacrata della vecchia Chiesa all’interno della quale erano sepolti anche molti cadaveri. Dopo l’acquisto del Palazzo (1903), Giuseppe MAGRI’ si “ritaglia” un suo spazio riservato ricavando un appartamento sul loggiato già esistente dal 1798. Detto appartamento, ove il “tenente” coltiva le sue pratiche esoteriche con sedute medianiche , è sito al 1° piano e va ad incidere esattamente sopra un sito sottostante dove, un tempo, era allocata la Cappella della Immacolata Concezione di cui è rimasta la lapide ricordo".
Id.Ur.