Sant’Arpino scopre un’altra faccia della cultura con “Schiscetta” che sbanca Palazzo Ducale. Maisto:”È il successo di chi ama il nostro paese”

SANT'ARPINO. È la forza di volontà che fa raggiungere grandi risultati. E il lavoro di squadra, quello è fondamentale. Un mix di energia che può raggiungere qualsiasi obiettivo, anche riempire di ragazzi Palazzo Ducale, teatro abituale di eventi di elevatissimo spessore culturale ma sempre molto lontani da un’universo giovanile che li snobba sistematicamente.

Se qualcuno ci avesse raccontato dieci anni fa che sarebbe stato realizzato un evento di 13 ore non stop in diretta su una web radio londinese all’interno di Palazzo “Sanchez De Luna” probabilmente avremmo sorriso. Non eravamo abituati. Oggi, però, il clima è diverso. Sant’Arpino si mette al passo coi tempi internazionalizzandosi da un giorno all’altro e lasciando spazio ai giovani, liberi oggi di occupare le “zone vuote” con l’unica finalità di arricchire una comunità che ha sempre una lunga storia da raccontare e che nessuno deve mai dimenticare, così come sottolineato dall’assessore alla cultura e alle politiche giovanili di Palazzo Ducale Giovanni Maisto (nella foto).

Un lungo percorso ci ha portato a “Schiscetta”, l’evento di domenica. - ha dichiarato domenica sera stanco, ma soddisfatto, Maisto - A novembre ho incontrato il collettivo “Balotta”, composto anche da ragazzi di Sant’Arpino, come Manuel Biccari e Miriana Granata. Conoscevo da anni il gruppo e la loro mission. Attraverso i social network ho potuto apprezzare la professionalità, il talento e la grande qualità del loro lavoro. Ci siamo incontrati e abbiamo condiviso subito un concetto: la grande capacità del loro progetto di coinvolgere i giovani. Da qui gli ho raccontato dell’esigenza di far appassionare i ragazzi del territorio al territorio, anche attraverso la musica, con la finalità di promuovere e valorizzare le bellezze storiche di Sant’Arpino, spesso sottovalutate. Un obiettivo difficile, soprattutto in considerazione della nostra situazione finanziaria. Per questo siamo sempre stati consapevoli del fatto che avremmo dovuto inventarci qualcosa che avrebbe comportato un basso, se non bassissimo, dispendio economico”.

L’evento, previsto inizialmente all’aperto e poi spostato all’interno per le condizioni meteorologiche, è costato zero euro per le casse comunali . Alcuni videomaker professionisti arrivati in piazza Macrì per “Schiscetta”, rimasti colpiti dalla bellezza del centro storico atellano, hanno iniziato ad effettuare spontaneamente delle riprese video da utilizzare nei loro lavori da far girare in rete. Video che fanno abitualmente migliaia di visualizzazioni. Sant’Arpino non sarà inondato da giovani turisti domani mattina, sia chiaro, ma “l’inizio è la parte più importante del lavoro”.

A febbraio i ragazzi del collettivo mi hanno contattato per propormi “Schiscetta” e abbiamo immediatamente colto l’opportunità. - ha sottolineato il componente della giunta guidata dal sindaco Ernesto Di Mattia - Come è giusto che sia abbiamo coinvolto i ragazzi del Forum Giovani, indispensabili per la realizzazione dell’evento insieme ad altre realtà che hanno collaborato. “Schiscetta” non è stato organizzato da Giovanni Maisto, dall’amministrazione, dai ragazzi del Forum o da Scusate il Ritardo. Non ci sono e non ci devono essere medaglie e corse da fare per battersi il petto. “Schiscetta” è il successo di tutti perché tutti hanno collaborato per la riuscita, insieme. Penso ai giovani del Forum, tutti. Annalaura Tessitore, Katia Conte e Maria Rosaria Rasulo che volontariamente hanno sgomberato la sala convegni riadattandola e sistemandola per l’evento. Penso al contributo di Raffaele Copertino, Peppe Di Liberto e Alessio D’Elia, soci di “Scusate il Ritardo” sempre disponibili, a Marco De Rosa, Aniello Di Santillo e Rocco Capasso che sabato pomeriggio hanno contribuito per il reperimento di alcuni materiali, a Luigi Guida che ha allestito le luci nei porticati. È il successo di tutti noi, della nostra comunità e dell’amore che ognuno di noi ha per Sant’Arpino”.

Idio Urciuoli

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