Sant’Arpino, puzza e decoro urbano. Lettera e Pezone puntano il dito contro l’amministrazione. “Il Comune non riesce a realizzare un programma serio per la pulizia e il decoro”

SANT'ARPINO. I Consiglieri Comunali di opposizione Francesco Pezone e Salvatore Lettera puntano il dito sul decoro del territorio e sulla cura dell’ambiente, che sarebbe carente o, peggio, spesso completamente assente.

Passeggiando per il territorio comunale di Sant’Arpino si assiste a uno spettacolo indecoroso e in alcuni punti si sente una puzza nauseabonda – attacca il Gruppo Consiliare Misto - sono diverse le zone, come per esempio parchi giochi ed aree pubbliche, mal tenute e sempre più esposte al degrado. Il Comune, infatti, non riesce a realizzare un serio programma idoneo a far fronte alle esigenze quotidiane di pulizia e di decoro del territorio, quale ad esempio, una manutenzione del verde pubblico costante”.

Il gruppo di opposizione ha fatto un tour nei punti più critici e ha rilevato che “nonostante le sollecitazioni e le proposte provenienti dalla minoranza consiliare e dai cittadini, l’amministrazione continua per ora a fare orecchie da mercante – si legge nella nota – nella documentazione raccolta si mostrano spazi con erba alta e bisognosa di taglio”.

Il sindaco Di Mattia nello scorso mese di giugno, con l’Ordinanza Sindacale n° 73 ha disposto che i cittadini, “proprietari , possessori o qualunque titolo detentori [ …] di edifici” di aree verdi e di terreni “di provvedere alla costante pulizia e al decoroso mantenimento degli stessi intervenendo con taglio ed estirpazione delle erbacce radicanti nelle facciate, sterpaglie e rovi presenti nei giardini e nei cortili di pertinenza. I suddetti interventi dovranno essere effettuati in modo ciclico e/o ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità in modo da garantire la pulizia e la manutenzione dei luoghi”.

"Provvedimento giustissimo. Sacrosanto. - hanno fatto sapere dalla minoranza - L’unico problema è che questo provvedimento incide solo sui cittadini e non vale per le aree pubbliche. Come si suol dire, il Sindaco Di Mattia: “predica bene e razzola male”. Le aree pubbliche, la cui pulizia e cura deve essere a carico del Comune, versano in uno stato di totale abbandono e degrado. Un esempio per tutti è quello delle costruzioni residenziali di edilizia pubblica di Via Torquato Tasso dove i residenti sono costretti a vivere “nell’erba alta”. Nella stessa situazione pietosa, versa il bene confiscato alla camorra, oggi di proprietà del Comune di Sant’Arpino . Tale situazione, che certo non offre un buon biglietto da visita del nostro Comune è divenuta totalmente inaccettabile e sarebbe, quindi, ora che la maggioranza aprisse gli occhi e iniziasse a programmare seriamente le proprie attività per restituire decoro al nostro territorio”.

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