Orta di Atella. La mensa non ripartirà domani con le attività didattiche, “Agorà” al vetriolo contro gli amministratori:”Un percorso che non porta da nessuna parte. Dimettetevi!”

ORTA DI ATELLA. Hanno chiesto le dimissioni dei componenti dell'attuale maggioranza guidata dal sindaco Antonio Santillo, i componenti del gruppo politico "Agorà" coordinato da Maurizio Ianieri.

"L’amministrazione di Orta di Atella stavolta ha davvero superato ogni aspettativa. - hanno fatto sapere da Agorà - Per chi, fino a ieri, si lamentava dei 40.000 euro spesi per gli eventi natalizi senza aver percepito alcun ritorno tangibile, ecco che alla vigilia della Befana arriva la ciliegina sulla torta. In un gesto che definire sorprendente è poco, l’amministrazione annuncia che alla ripresa delle attività didattiche la mensa scolastica sarà sospesa, disattendendo le rassicurazioni fatte non più tardi del mese scorso, a una rappresentanza di genitori incontrata in Comune che tra le altre, chiedeva chiarimenti in merito. Se non è un regalo degno della Befana, allora cos’è?
Ma c’è di più. La "Santillo band" si è premurata di spiegare anche come si sia arrivati a questo straordinario risultato:
la mancanza di un responsabile al settore servizi sociali e al settore lavori pubblici, tralasciando di ricordare, a se stessi, che alla citta' manca, ormai da un anno e mezzo, una guida politica concreta e funzionale.
Pensavamo che il fondo fosse stato toccato con il mancato intervento sull’installazione di un ripetitore accanto a una scuola o con l’affidamento della rendicontazione del consuntivo a una società priva di esperienza.
Ma l’amministrazione è riuscita a stupirci ancora, offrendo alle famiglie ortesi l’ultimo regalo natalizio: una calza piena di delusioni, con la sospensione del servizio mensa come fiocco finale.
A questo punto, è legittimo chiedersi: dov’è la visione politico-amministrativa per Orta di Atella? Dove sono le soluzioni ai problemi strutturali e organizzativi che affliggono la città? Invece di proseguire in un percorso che non porta a nulla di costruttivo, sarebbe auspicabile un gesto di responsabilità: gettare la spugna e consentire un cambio di rotta.
Un intervento esterno, della durata di 18/24 mesi, sarebbe un’amara soluzione per i nostri concittadini. Cari amministratori, svegliatevi: consegnate alla città il dono più prezioso e dignitoso che possiate fare in questo momento. Dimettetevi".

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