Cesa. Omicidio fratelli Marrandino. Il 13 Febbraio si apre il processo. Mangiacapre li avrebbe uccisi per motivi di viabilità.

Cesa. Il duplice omicidio dei fratelli Marco e Claudio Marrandino, avvenuto il 15 giugno scorso a Succivo, nei pressi dello svincolo della statale Nola-Villa Literno, non sarebbe altro che la tragica conseguenza di una lite causata da motivi di viabilità. E' questa la conclusione a cui sono giunti gli investigatori.

Il prossimo 13 febbraio si aprirà il processo con rito immediato a carico di Antonio Mangiacapre, 54 anni, l'operaio accusato di duplice omicidio volontario, porto e detenzione illegale di armi, nonché ricettazione. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord ha richiesto e ottenuto che il procedimento si svolga presso la Corte di Assise di Napoli, vista l’indisponibilità delle aule nel tribunale normanno . L’imputato, difeso dall’avvocato Paolo Caterino, inizialmente aveva negato ogni responsabilità, tentando di costruirsi un alibi con un passaggio alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno e una visita a Grazzanise, nell’azienda agricola di un parente.

Secondo gli inquirenti, i due fratelli si trovavano a bordo di un Suv Bmw bianco. Mangiacapre avrebbe aperto il fuoco durante un alterco stradale: prima contro Claudio Marrandino, e poi contro il fratello Marco, che aveva tentato di fuggire. La scena si sarebbe svolta sotto gli occhi di una pattuglia dei carabinieri di zona, contribuendo a delineare in tempi rapidi i contorni di quanto accaduto.

A parere degli inquirenti sono del tutto prive di fondamentio le ipotesi legate a conflitti pregressi fra le parti diffusesi nelle prime ore dopo l'omicidio.

Nel frattempo, sono state stralciate le posizioni di quattro persone – tra cui la moglie e il figlio di Mangiacapre – inizialmente indagate per aver favorito la sua fuga.

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