Propaganda Gender, l’associazione “Noi consumatori” prende le distanze. Alfonso Belardo (PdF):”Vogliono imporre la forzatura dell’asterisco ai bambini”
SANT'ARPINO/SUCCIVO. Alfonso Belardo, referente dell’Osservatorio Scuola del Popolo della Famiglia è intervenuto su un caso scoppiato a Napoli nei giorni scorsi (clicca qui per leggere l'articolo dell'Agi, l'agenzia Giornalistica Italiana).
A seguito di una comunicazione ufficiale della scuola destinata alle famiglie in cui la parola “bambini” presenta l’asterisco al posto della i finale per definirne la fluidità sessuale, l’associazione “Noi consumatori”, rappresentata dall’avvocato Angelo Pisani, che ne è presidente, è intervenuta decisamente chiedendo un’ispezione ministeriale e chiarimenti immediati.
"Come Popolo della Famiglia, nel cui logo fin dal 2016 compare la scritta “No gender nelle scuole” - dichiara Alfonso Belardo, referente dell’Osservatorio scuola PdF - apprezziamo e condividiamo la pronta reazione dell’avvocato Pisani e dell’associazione che egli presiede. Ci chiediamo peraltro come potrà rispondere il ministro Valditara che poco o nulla ha fatto per arginare l'attivazione della carriera alias nelle scuole italiane. Effettivamente presente in numerosi istituti, per lo più superiori, legittimata dal regolamento che ogni scuola può approvare, la carriera alias prevede l’uso dell’asterisco a conferma della decisione, assunta dal diretto interessato, anche minore, di autodeterminarsi sessualmente fluido e cambiare il proprio nome. Pertanto, a rigor di logica, anche il bambino delle elementari, in pieno rispetto tra l’altro delle linee guida emanate dall’OMS per lo Standard dell’educazione sessuale in Europa (2010) https://scuolalab.edu.ti.ch/temieprogetti/educazione_sessuale_nella_scuola/Documents/Documenti_riferimento/STANDARD-OMS.pd potrebbe assumere i connotati del sesso opposto, o precludersi qualsiasi identificazione binaria, qualora decidesse di autodeterminarsi in nessun sesso o nel sesso biologico opposto, sempre utilizzando il termine “genere” che nel neo-linguaggio impone la prevalenza del dato culturale, il genere, appunto, soggettivo e percepito, rispetto al dato biologico che è invece naturale e oggettivo. Ben venga la reazione di persone, in particolare genitori, che si sottraggono alla tentazione dell’inclusione a tutti i costi e al condizionamento imposto dal politicamente corretto".
"Consideriamo la campagna nazionale annunciata dall’avvocato Pisani un'ottima iniziativa - aggiunge Nicola Di Matteo, Segretario nazionale del PdF - segnalando l’attività che il nostro Osservatorio attua da mesi, su tutto il territorio nazionale, proprio in questo senso. Sarebbe utile creare sinergie e rendere visibile la strategia che il mondo LGBTQ+ lautamente finanziato con denaro pubblico sta sferrando in modo capillare e diffuso da anni”. A titolo di esempio, tra gli episodi più recenti, segnaliamo quanto accaduto in provincia di Como https://www.politicamentecorretto.com/2025/02/25/daniele-beninca-referente-dellosservatorio-scuola-del-popolo-della-famiglia-di-como/ e quanto deciso dalla Regione Toscana https://www.luccaindiretta.it/?p=449181
Un utile strumento dissuasivo che proponiamo è il modulo di consenso informato che i genitori sono invitati a presentare nelle scuole dei propri figli in modo da essere preventivamente informati circa iniziative gender mascherate da temi quali l’affettività, la lotta al bullismo, le pari opportunità e l'inclusione. Questo il link per scaricarlo: