Cesa, in manette affiliati del clan Mazzara
Cesa Omicidi, sequestri di persona, estorsioni, minacce, ma anche contraffazione di banconote algerine. I carabinieri del reparto territoriale di Aversa, agli ordini del maggiore Antonio Forte, nella mattinata di mercoledì, tra la città normanna e la confinante Cesa, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dalla Corte di Appello di Napoli, nei confronti di Amedeo Mazzara, 69 anni, detto “o siciliano”, e Giuseppe Duilio, 59 anni, detto “bicicletta”, entrambi di Cesa, e Tammaro Scarano, 31 anni, di Aversa, detto “scarulella”, già sottoposto al regime dei domiciliari.
Le complesse indagini avviate dalla sezione operativa a partire dal 2007 e condotte attraverso attività tecniche e riscontri forniti nel tempo da numerosi collaboratori di giustizia, hanno consentito di giungere alla sentenza di condanna in primo e secondo grado nei confronti dei membri del sodalizio criminale, acclarando, processualmente, come il “gruppo Mazzara”, avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà della popolazione, abbia nel tempo acquisito in modo diretto la gestione delle attività economiche nel settore dell’edilizia ed il controllo del territorio cesano, pianificando e perpetrando delitti contro la persona e contro il patrimonio, tra cui omicidi, sequestri di persona, estorsioni e minacce.
Nel corso delle operazioni, all’esito della perquisizione domiciliare, Giuseppe Duilio è stato anche arrestato in flagranza di reato, poiché trovato in possesso di 10 chili di fogli di carta filigranata, recanti stampe contraffatte di banconote corrispondenti a ‘dinari’ algerini. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro. Mazzara e Duilio sono stati accompagnati nel carcere di Secondigliano, mentre Scarano in quello di Santa Maria Capua Vetere