ACQUA – TERRA – FUOCO: La notte magica del solstizio d’estate tra natura, tradizioni e sapori a Teverolaccio
Succivo All’interno dell’antico Casale di Teverolaccio, nel giardino del principe si rinnova la tradizione dei riti alchemici della magica notte di San Giovanni. Alle 19.00 si terrà un incontro per discutere della nostra terra e dei nostri prodotti di eccellenza. Simona Borzacchiello dell'associazione Omnia onlus , coordinatrice del progetto “Agire in rete” esporrà ai presenti il progetto della rete che mira al coinvolgimento dei volontari all'educazione e al benessere della persona. Associazioni partner del progetto sono “La vite e il pioppo”, “Siam Casal di Principe”, “U.N.IVo.C Caserta” , “Sinistra 2000 Casal di principe”, “Le Sentille Castel Volturno” e la cooperativa “Un Fiore per la vita Aversa”.
Al termine dell’incontro ci sarà una degustazione guidata dei prodotti tipici della Terra Felix ed un laboratorio del gusto di cui saranno protagoniste le verdure coltivate nel giardino dei sensi, cucinate dalla mani sapienti delle nostre ortolane.
Successivamente si darà il via ai tradizionali riti alchemici della notte di San Giovanni: una mistura di leggende antiche, pagane e cristiane che, nel corso dei secoli, hanno dato origine a credenze popolari le quali, ancora oggi, influenzano la tradizione contadina atellana.
Le tradizioni che si ripetono in questa notte magica al Casale di Teverolaccio sono:
- L'Incantesimo delle Noci: San Giovanni è da sempre collegata al noce e ai suoi frutti. È proprio durante questa notte che si raccolgono dall'albero le noci per la preparazione del nocino, il liquore ottenuto dalla infusione delle noci ancora verdi e immature, nell'alcol.
- Il rito dello stagno: Il rito prevede lo scioglimento in una piccola pentola di una bacchetta di stagno; questa verrà poi rovesciata nell’acqua dal richiedente e la forma che assumerà verrà letta ed interpretata.
- L’acqua di San Giovanni e raccolta delle erbe: La rugiada che cade in questa notte ha straordinarie virtù. Le erbe raccolte dopo essere state bagnate dalla rugiada possiedono straordinarie virtù curative. Tra queste, la Cipolla, la Lavanda, la Mentuccia, il Corbezzolo, la Ruta e il Rosmarino sono state piantate nel giardino dei sensi, proprio per favorire il rivivere della tradizione locale.
L’evento rientra tra le attività di promozione del patrimonio culturale intangibile del nostro territorio. Secondo Antonio Pascale - il presidente del Circolo Legambiente Geofilos Atella - è nostro dovere tramandare alle future generazioni le antiche tradizioni della cultura contadina; queste rappresentano un punto di forza che caratterizza il territorio e lo rende unico agli occhi dei fruitori. In tal modo, la promozione delle antiche usanze locali può rappresentare un volano per lo sviluppo sostenibile ambientale e sociale e per l’attivazione di un nuovo circuito di economia territoriale.