A Frattaminore inaugurato il primo “Orto Slow Food a scuola” dell’agro atellano. “Potente strumento per trasmettere la cultura del cibo ai giovani”

FRATTAMINORE. Inaugurati, nel giorno di San Martino, gli orti Slow Food presso l'istituto comprensivo "Novio Atellano" guidato dalla dirigente scolastica Luisa Diana Motti.

La cerimonia, che si è tenuta dell'anfiteatro del cortile della struttura ubicata in via Sant'Arpino e a cui ha partecipato una folta delegazione di studenti della scuola frattaminorese, è stata aperta dalla Preside Motti e ha visto gli interventi del sindaco Giuseppe Bencivenga, della professoressa referente del progetto Carmela Scala, del fiduciario della condotta slow food agro atellano aversano Pasquale Del Prete, del membro del comitato esecutivo Slow Food Educazione Ferdinando Rossi e dell'agronomo Benedetto Granata.

"Gli Orti Slow Food a scuola coinvolgono studenti, insegnanti, genitori, nonni, produttori locali e la rete Slow Food - ha fatto sapere il fiduciario della condotta atellana Del Prete - per trasmettere i saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. Gli orti includono tre fasi: la formazione degli insegnanti, l'educazione degli studenti e il coinvolgimento della rete slow food.

L’orto è uno strumento didattico che permette di affrontare le materie curricolari sul campo. Inoltre coltivare il cibo fornisce strumenti per tutelare la biodiversità e costruire una coscienza ecologica a partire dall’esperienza quotidiana. L’assaggio dei prodotti dell’orto e dei piatti in mensa è un’esperienza collettiva che attiva i sensi e solletica la curiosità, per educare all’equilibrio attraverso il piacere. L'orto slow inoltre comporterà l'attivazione di scambi tra scuole della rete mondiale degli Orti, l'organizzazione di incontri con esperti dei temi su cui Slow Food si impegna a livello nazionale e internazionale, appuntamenti con produttori e cuochi del territorio".

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