Aversa. Caso “De Michele”, archiviato il procedimento a carico di Pasquale Ragozzino. Dalle intercettazioni si desume l’estraneità del medesimo ai fatti di reato ipotizzati
AVERSA. È stato sottoscritto il 10 dicembre 2022 dal Giudice per le Indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord Maria Gabriella Iagulli il decreto di archiviazione per il procedimento penale a carico di Pasquale Ragozzino per i reati di calunnia, simulazione di reato, detenzione e porto illegale di armi, nell’ambito del più ampio procedimento che ha interessato il giornalista Mario De Michele.
Il Ragozzino, come scrivono i Pubblici Ministeri Fabio Sozio e Valeria Vinci nella richiesta di archiviazione del 17 novembre 2021, “è stato tra i più assidui interlocutori di Mario De Michele essendo anche vice direttore responsabile del quotidiano online diretto da quest’ultimo”.
A rinforzare l’impianto accusatorio nei confronti dell’indagato è stata un’intercettazione eseguita nell’ambito del procedimento “De Michele” tra Salvatore Del Prete e Giuseppe Roseto, ex vice sindaco del Comune di Orta di Atella disciolto. I due ipotizzavano telefonicamente una compartecipazione diretta di Ragozzino nella vicenda in quanto quest'ultimo possiede in casa delle armi legalmente detenute: queste sono state definite dagli inquirenti delle mere illazioni.
I due Magistrati hanno chiesto l’archiviazione perché durante e attività d’indagine “non sono emersi elementi di prova a carico del Ragozzino tali da confermare le illazioni contenute nella conversazione intercettata. Il medesimo è anche sottoposto ad intercettazione ma non sono emersi elementi a suo carico. Invero da contenuto di alcune conversazioni intercettate sembrerebbe doversi desumere l’estraneità del medesimo ai fatti di reato ipotizzati”. In più intercettazioni, infatti, Ragozzino ha chiesto a De Michele di moderare l’attività giornalistica “ventilando anche il pericolo legato al fatto che in futuro lo Stato avrebbe potuto togliergli la scorta lasciandolo alla mercé di chi voleva vendicarsi nei suoi confronti”. Per ciò che concerne le armi, invece, risultano tutte detenute legalmente e, inoltre, dagli esami balistici è emerso che per entrambi gli episodi in cui sono stati rinvenuti dei proiettili è stata utilizzata una pistola modello “Glock 17” non presente tra le armi del Ragozzino.