Cesa. Bloccata la gara per il rifacimento della pubblica illuminazione. Interdittiva antimafia comunicata con mesi di ritardo. Lo sconforto del sindaco Guida
Cesa Una vera e propria doccia gelata ha colpito per l'amministrazione comunale cesana. Un'interdittiva antimafia ha infatti colpito il Consorzio che si si è aggiudicato la gara di rifacimento dell'impianto di pubblica illuminazione. A dare la notizia è lo stesso primo cittadino atellano, Enzo Guida, attraverso un post su facebook.
Guida, che non nasconde il proprio sconforto, rimarca come la notizia dell'interdittiva sia stata comunicata dagli uffici preposti solo diversi dopo la richiesta da parte del Comune di Cesa. Nel frattempo tutta la procedura burocratica-amministrativa si è bloccata con gravi conseguenze per i cittadini cesani. Di seguito il post integrale del sindaco Guida.
"Ci sono giorni in cui sembra che tutti i tuoi sforzi profusi nell'amministrare siano vani, inutili. Settimane, mesi impiegati a superare tutti gli intoppi, a sollecitare decisioni di una burocrazia lenta, elefantiaca e poi basta un niente e tutto il lavoro crolla, viene giù. Qualcuno di voi, forse, ricorderà la questione della pubblica illuminazione. Due anni solo per concludere la procedura di gara, dopo la minaccia di spegnere, per protesta, le luci del paese e l'intervento del Prefetto di Caserta. Sembrava un obiettivo raggiunto, pronti ad avviare i lavori di rifacimento dell'impianto, allo scopo di avere un sistema moderno, che superasse le difficoltà di quello attuale, oramai vecchio, obsoleto, carente e pericoloso. L’amministrazione comunale aveva approvato, nel marzo 2016, un progetto di finanza per l’affidamento della concessione di costruzione, ammodernamento e gestione dell’impianto. L'altro giorno, invece, la doccia fredda, la notizia che non ti aspetti, quella che riporta le lancette indietro nel tempo. Il consorzio che si è aggiudicato la gara è stato colpito da #interdittiva #antimafia. Per cui bisogna fermarsi, non si può più andare avanti. Gli uffici competenti hanno impiegato diversi mesi per fornire una risposta. Nel frattempo tutto si blocca e non possiamo fare nulla. Abbiamo tenuto una riunione urgente tra assessori, consiglieri e responsabili degli uffici. Possiamo solo attendere che eventualmente la Prefettura nomini degli amministratori giudiziari per consentire il prosieguo degli appalti ed attendere gli esiti di eventuali ricorsi alla giustizia amministrativa. Rispettiamo certe scelte, soprattutto quando investono settore delicati, ma nel frattempo che facciamo? Dobbiamo continuare ad avere un impianto che non regge, che alle prime piogge salta. La colpa di chi è? non lo so! Da sindaco ho fatto quello che era nei miei poteri e nei miei compiti. Ma mi sento sfiduciato. Mentre da un lato ci sono amministrazioni che corrono contro il tempo, non conoscono pause, rincorrono le urgenze, fanno i salti mortali per assicurare le risposte ai cittadini in tempi rapidi, dall'altro lato ci sono uffici dello Stato che procedono lentamente. Nel mezzo ci sono i cittadini che attendono risposte che tardano ad arrivare".