Cesa. L’Anci risponde a Guida. “La pace fiscale prevede diverse criticità. In campo azioni per tutelare i comuni”
Cesa Il presidente dell’Anci Campania Domenico Tuccillo risponde, sul tema della pace fiscale, al sindaco Enzo Guida e agli altri sindaci che hanno scritto all’associazione dei comuni.
Tuccillo, da parte sua, investe dell’argomento il Presidente l’Anci Nazionale Antonio Decaro e tutti gli altri Presidenti Anci Regionali.
“Come noto – scrive Tuccillo nella sua risposta - solo in data 17 aprile l’Agenzia delle Entrate – Riscossioni ha reso disponibili le informazioni relative alle quote dei crediti comunali annullate ope legis che, purtroppo, si sono rivelate in molti casi di significativa rilevanza rispetto alle dimensioni economico-patrimoniali del bilancio dell’ente”.
“Da tali comunicazioni discendono inevitabili cancellazioni dei corrispondenti residui attivi, da recepire – per altro – nell’ambito dei bilanci consuntivi del 2018 (già adottati dalle Giunte comunali e, in molti casi, già approvati anche dai Consigli degli enti interessati), che trovano copertura solo parziale nel Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e che determinano preoccupanti disavanzi di amministrazione”.
Per il presidente Anci Campania la situazione che si è venuta a creare presenta due distinti profili di criticità.
“Un primo è di natura procedurale-amministrativo: la tardiva comunicazione degli importi di che trattasi, ha reso impossibile per molti enti di tenerne conto nei Consuntivi per il 2018, già approvati o in corso di approvazione.
Un secondo profilo è di natura finanziaria: la dimensione del disavanzo che si viene a determinare a causa della cancellazione dei crediti è di una dimensione tale da non poter essere affrontata nei bilanci di previsione, pur tenendo conto della facoltà di ripartire tale disavanzo in cinque annualità introdotta dal comma 6 dell’articolo 11bis del DL 135/2018”.
Tuccillo, raccogliendo il grido di allarme dei sindaci, chiede l’ANCI si faccia promotrice di una immediata iniziativa, di livello normativo, volta a consentire, ai Comuni che non hanno potuto provvedervi, di procedere alle cancellazioni di che trattasi al 31 dicembre 2019 e, quindi, con il riaccertamento ordinario dei residui propedeutico al conto Rendiconto 2019. Inoltre chiede di modificare il numero di annualità in cui provvedere al ripiano del disavanzo creato dall’applicazione dell’art. 4 del DL 119/2019, innalzandolo dagli attuali 5 anni fino ad un massimo di 10 anni.