SANT'ARPINO. Sono al vetriolo le critiche mosse all'amministrazione comunale guidata dal sindaco
Giuseppe Dell'Aversana dai consiglieri comunali di minoranza
Rosaria Coppola,
Speranza Belardo e
Mimmo Iovinella.
"Pensavamo fosse uno scherzo e invece non lo è. - hanno dichiarato i tre componenti dell'opposizione consiliare -Leggere un comunicato della maggioranza consiliare sul PUC nel giorno della Festa della Liberazione D’Italia è alquanto surreale e fuori luogo. Premesso ciò, noi consiglieri comunali d’opposizione non possiamo che fare un'amara constatazione, ossia che questo PUC è stato adottato seguendo le più antiche logiche della peggiore politica. Logiche avulse dal nostro modo di agire!!! A tal proposito, giova precisare che non siamo contrari alla possibilità di rendere edificabili terreni ai confini del centro abitato ma vogliamo che lo sviluppo urbanistico del territorio comunale sia improntato ad una pianificazione equilibrata ed omogenea dello stesso.
Il nostro auspicio era quello di utilizzare il PUC come valido strumento che potesse individuare delle zone ben definite, tali da creare aree potenzialmente attrattive per uno sviluppo industriale, commerciale ed artigianale del territorio sia per i produttori che per i consumatori, mentre adesso ci troviamo dinanzi a tante micro aree sparse a macchia di leopardo sul territorio, create apparentemente per caso ma che, invece, chiaramente rispondono a una vecchia e scellerata logica politica.
Appare opportuno puntualizzare, tenuto conto delle offese velate e malcelate che si leggono nelle parole del comunicato rilasciato dall’amministrazione Dell’Aversana (Del Prete), che ciò che ha contraddistinto la nostra storia politica e personale è la nostra onestà e le decisioni responsabili prese ad ogni votazione degli atti.
La stessa onestà che pretendiamo da questa amministrazione, nel nome di quella trasparenza e di quella legalità delle quali vi fate a parola fregio quotidianamente.
Onestà e trasparenza che avremmo voluto vedere anche in occasione dell’approvazione del PUC!!!
Diverse le criticità e le stranezze verificatesi in tale situazione:
1) ASSENZA del Sindaco e della Vicesindaco in occasione dell’approvazione della delibera di giunta!!! Labile appare la giustificazione che si legge nel comunicato rilasciato, dove si afferma che in tutti i comuni d’Italia uno o più membri della giunta debbono ASTENERSI dal voto sul PUC a causa delle parentele ramificate.
Orbene, ci sembra di capire che il Sindaco e la sua vice fossero ASSENTI alla delibera ma non che si fossero ASTENUTI!!!
Si parla di legalità e di conoscenza della legge ma non si distingue neppure il concetto di “assente” da quello di “astenuto”. Allo stesso modo, velatamente si fa riferimento alla presunta INCOMPATIBILITA’ di alcuni amministratori, ciò in palese riferimento all’ex assessore Mimmo Iovinella ma, ahinoi, anche in questo caso andrebbero rinfrescati i relativi concetti giuridici. A tal proposito si vuole ricordare al Sindaco che l’ex Assessore Iovinella ben poteva ricoprire la DOPPIA CARICA POLITICA e cioè, quella di assessore e quella di membro del Consiglio di Amministrazione del C.I.T.L. Soltanto una voluta ignoranza e mala fede può fare affermare il contrario. In tali situazioni è fatto divieto soltanto di percepire una doppia indennità. Errore nel quale sono incappati anche altri due assessori molto esperti della maggioranza (Lettera e Tizzano) per i quali il Sindaco non ha mai richiesto le dimissioni, contrariamente a quanto fatto per l’assessore Iovinella. Anche in questo caso utilizzando il cd. criterio dei “due pesi e due misure!!!”
Pertanto, vorremmo che il Sindaco e la Sua Vice in nome della loro sbandierata legalità, trasparenza e moralità rispondessero a 3 semplici domande:
1) Quali sono le parentele che li hanno costretti ad essere assenti alla giunta comunale di approvazione del PUC e dove sono situati i terreni dei loro parenti?.
2) Quale è la classificazione di tali terreni nel NUOVO PUC?
3) Quale era la classificazione questi terreni nel VECCHIO PIANO REGOLATORE?
In attesa di una auspicata chiarezza, lasciamo ”ai posteri l’ardua sentenza” ".