Orta di Atella. Disegno criminoso ai danni dell’ex consigliere Salvatore Del Prete. Mario De Michele rinviato a giudizio.
Orta di Atella Inizierà il prossimo 7 Ottobre, dinanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di Napoli Nord, la dottoressa Marina Napolitano, il processo a carico del giornalista Mario De Michele che dovrà difendersi dall’accusa di aver offeso la reputazione di Salvatore Del Prete ai sensi degli artt. 81 e 595 co 3 del codice penale e dell’art. 13 della legge 48/47. La decisione è stata assunta nei giorni scorsi dal Giudice dell’Udienza Preliminare del tribunale normanno, la dottoressa Valentina Giovanniello, che, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero Paola Izzo, ha disposto il rinvio a giudizio del giornalista rilevando che non sussistevano gli estremi per una sentenza di non luogo a procedere, ma che al contrario le indagini preliminari, e gli atti contenuti nel relativo fascicolo, hanno evidenziato fonti di prova da sottoporre a verifica dibattimentale.
La vicenda nasce dalle denunce/querele depositate dall’architetto ed ex amministratore atellano, rappresentato in giudizio dall’avvocato Vincenzo Domenico Ferraro, e costituitosi parte civile in udienza preliminare. Nello specifico, stando a quanto sostenuto dall’accusa, De Michele con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, poste in essere in tempi diversi, mediante diversi articoli pubblicati sul giornale on line “Campanianotizie.com” avrebbe offeso la reputazione di Del Prete.
Quest’ultimo non nasconde la propria soddisfazione per la decisione adottata dal Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Napoli Nord, ribadendo ancora una volta “la piena ed incondizionata fiducia nell’operato della magistratura. Sin da quando è iniziata questa campagna diffamatoria nei miei confronti ho evitato di rispondere a tono limitandomi solo ed esclusivamente a richiedere l’intervento della giustizia che, come ho sempre creduto, sta facendo puntualmente il proprio corso. Quella odierno è un primo, ma significativo, passo in avanti. Ora colui che ha messo in essere quello che PM e GUP hanno definito disegno criminoso, dovrà rispondere del proprio operato dinanzi al tribunale preposto. Con tranquillità e fiducia aspetto l’esito di questo processo che analizzerà quanto accaduto fra l’aprile 2017 e gennaio 2020. Una vera e propria macchina del fango orchestrata da colui che per un periodo è addirittura passato per giornalista nel mirino della criminalità organizzata. Un castello di carta, poi miseramente crollato come è noto in tutta Italia, come puntualmente si sciolgono come neve al sole le tesi di questo personaggio. Sono stra-convinto che anche questa volta la verità verrà fuori con tutta la sua forza e chi per anni ha infangato la vita di persone e famiglie perbene, oltre che l’onore della categoria dei giornalisti seri ed onesti, risponderà del proprio operato”.