Orta di Atella. Lettera aperta del professor Carmine Vozza “Splendidi esempi di giornalismo di inchiesta nell’agro aversano”
Orta di Atella. Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta del professor Carmine Vozza.
"Mi soffermo spesso a riflettere su quanto sia infame, delicato e pericoloso il mestiere di giornalista e, in special modo, quello dei giornalisti d’inchiesta.
Uomini speciali, sprezzanti del pericolo e al servizio dei deboli e dei diseredati che affrontano un lavoro massacrante che impone un enorme dispendio di energie e tempi lunghi per preparare indagini giornalistiche attraverso l’analisi di documenti di provenienza istituzionale, privata e scientifica e i contributi di fonti confidenziali di provenienza istituzionale o privata.
Non sfugge nulla a certuni giornalisti investigativi “casarecci” che, con occhio di lince e un coraggio da leoni, riescono, con maestria e in modo celere, a tracciare e raccontare tutti i misfatti commessi da cittadini e politici locali. Sono giornalisti temerari che non conoscono ostacoli, sono refrattari alle intimidazioni e manifestano totale avversione e accanimento feroce nelle loro investigazioni, nei confronti di chi tenta di corromperli per mitigare il loro rigore morale, toni e contenuti della loro indagine d’inchiesta. Un rigore morale e professionale che non dà scampo a tutti i delinquenti e i corruttori che si annidano nei meandri dei diversi territori e si attutisce e diventa umano solo per chi si trasferisce nell’aldilà, per chi si redime e si autoimpone come penitenza una perenne clausura e, in particolare, per gli “Angeli” e i rispettivi affiliati fino al quarto grado. Mi dispiace per questi “eroi” della carta stampata, benefattori delle diverse comunità, portatori di cultura e di pacificazione sociale e, anche, “netturbini” instancabili di rifiuti delinquenziali che spesso, specialmente durante le campagne elettorali, si ritrovano a lavorare in condizioni proibitive perché i loro faticosi e stressanti servizi d’inchiesta prendono vita da fonti informative poco attendibili e molto interessate a far veicolare i loro distorti messaggi. E’ evidente che non ci sono da addebitare colpe allo sfortunato professionista perché in territori con notevole tasso di criminalità comune, speciale, politica e sociale come quelli dell’agro aversano e, in particolare, di quello ortese, c’è tanto lavoro da portare avanti che non sempre lascia il tempo di coinvolgere una pluralità di fonti informative e di verificare l’attendibilità delle informazioni e il tasso criminale delle fonti utilizzate. Il giornalista si ritrova così, in buona fede, dopo tanto stressante lavoro in un mare di delusione per aver tramutato il suo servizio d’inchiesta in una semplice favola, che andrà ad aggiungersi alle tante altre che hanno alimentato, con i loro intramontabili personaggi, come Pinocchio e Cappuccetto Rosso, la fantasia di tutti bambini del mondo. Voglio socializzare a tutti i frequentatori del web che tutta la mia solidarietà va al “povero uomo”, a cui mi offro come sua esclusiva fonte informativa, per tutti i misfatti politici e di qualunque altra tipologia che coinvolgono la mia persona, parenti e amici compresi, per rendere i suoi servizi d’inchiesta più veritieri ed evitare che, nell’immaginario collettivo, un professionista esemplare possa correre il rischio di essere declassato a un semplice “pifferaio” che si diletta a raccontare fiabe di altri tempi. Pertanto, il mio totale sdegno lo rivolgo a chi, in modo infame, trasferisce notizie senza alcuna attendibilità per realizzare diabolici disegni personali, dimostrando di non avere a cuore le sorti del proprio paese, a cui è stato affibbiato, per disegno divino e per evidente arricchimento faraonico di qualche soggetto e dei suoi familiari facilmente verificabile, un destino infame da cui non riesce a liberarsi (Storia arcinota a tutti i cittadini ortesi). Per dimostrarti tutto il mio affetto, caro giornalista, ti voglio passare informazioni sugli ultimi due articoli di inchiesta del 16 e 19 giugno 2018 (dai titoli: “ORTA DI ATELLA, BRANCACCIO TRUCCO’ IL CONCORSO PER ASSUNZIONE DEL GENERO DI CARMINE VOZZA AL COMUNE” e “CARMINE VOZZA A BRANCACCIO : TENGO FAMIGLIA …”) che hai riservato al prof. Vozza Carmine e darti, così, l’ulteriore conferma di quanto sia subdola e fallace la tua privilegiata fonte informativa e la tua abissale ignoranza sulla storia del nostro Paese, precisandoti che non hai fatto alcun “scoop” e che hai memoria corta, perché queste due favole e tante altre fantasiose storie che coinvolgono la mia persona hanno conosciuto, come è ben noto a tutti gli ortesi, l’onore della cronaca innumerevoli volte nel lungo periodo di quasi 10 anni attraverso i network, consigli comunali, convegni, riunioni di partito per farmi desistere dal mio impegno politico di opposizione e per ridurmi, con pochi altri amici, al silenzio e al totale isolamento (quando hai un po’ di tempo rileggiti la storia del nostro paese utilizzando una pluralità di fonti di informazione). Purtroppo non sempre si riesce a ridurre all’asservimento le persone, ad annullare la loro onestà, la loro dignità attraverso le intimidazioni, i tentativi delinquenziali di ribaltare i veri valori della vita, di costruire una personalizzata e artificiosa democrazia a cui si aggiungono, oggi, le tue ridicole fiabe di inchiesta(?). Passiamo ad analizzarle per cui ognuno potrà farsi una propria idea promettendo a tutti i miei concittadini che mai più risponderò a probabili e future farneticazioni sulla mia persona, sui miei familiari e sui miei amici, lasciando alle querele e agli organi preposti il compito di far trionfare la verità e di ristabilire un po’ di serenità sul nostro territorio.- Il concorso è stato bandito nel 2001 ed espletato nel 2002;
- Il candidato Carlo Mozzillo è diventato genero del prof. Vozza nel 2004;
- Il partito UDC è nato ad Orta di Atella il 31 Ottobre 2009 con il manifesto “ Al centro di tutto…Orta”(vedere Archivio del network Pupia-Orta di Atella) con coordinatore politico il prof. Nicola Villano;
- Nel 2002 il prof. Vozza non era collocato in alcun partito né in altre associazioni culturali o di altra tipologia, per cui non era nelle possibilità di offrire pacchetti di voti a chicchessia;
- Il prof. Lavino è un carissimo amico di infanzia del prof. Vozza e mai è stato incaricato o si è offerto per lo svolgimento di servizi di senseria nella procedura concorsuale;
- Il presidente di commissione del concorso non ha alcun legame di parentela con il prof. Lavino
- La regolarità del concorso è stata anche avallata dal decreto n.04802/2014 dell’8 ottobre 2014 del TAR Campania (sezione quinta) in risposta al ricorso di un candidato al concorso con numero di registro generale 9065 del 2002. (Avvocato del sig. Mozzillo : VITUCCI ADRIANO piazza Municipio Napoli a cui è stata liquidata parcella di euro 7000 con due assegni rispettivamente di euro 3000 e euro 4000).
- Procedura concorsuale che prevedeva una prova preselettiva, due prove scritte, una prova pratica e una prova orale;
- Il concorso è iniziato nel giugno 2007 con due prove scritte, periodo in cui il nostro presunto “ANGELO” custode non era nelle condizioni di poter incidere sull’esito delle stesse per motivi ben noti a tutti i cittadini ortesi;
- Graduatoria impugnata al Tar Campania da alcuni soggetti non risultanti vincitori e ritenuta, all’esito di una minuziosa istruttoria, totalmente valida, legale e insindacabile;
- UDC inesistente sul territorio ortese fino al 31 ottobre 2009 (2 anni dopo);
- Ricostruzione fantasiosa dell’iter concorsuale con indicazione di personaggi di cui non si ha minima conoscenza.