Sant’Arpino. Disagi Comune, Lettera/Pezone:”Comune al collasso, uffici senza personale e dipendenti allo stremo. Cosa si aspetta per le assunzioni?”
SANT'ARPINO. "Il Comune è al collasso nella sua capacità operativa e propositiva. La situazione potrà solo peggiorare". I Consiglieri di opposizione Francesco Pezone e Salvatore Lettera del Gruppo Misto “Pensiero Comune” puntano il dito contro «l’amministrazione comunale», oggi guidata dal sindaco Ernesto di Mattia.
I due lamentando disagi sul funzionamento degli uffici comunali, problemi che interesserebbero diverse aree del Municipio, a partire dall’ufficio protocollo. “Una situazione che non si riesce a sistemare - hanno sottolineato gli esponenti del gruppo “Sant’Arpino Pensiero Comune” - da ormai oltre due anni. Uno dei più importanti uffici comunali, quello del protocollo, che svolge la delicata funzione di gestione dei flussi documentali in entrata ed uscita da e verso l’Ente, ha un’operatività “intermittente”. A causa dei pensionamenti e delle ferie vengono spesso chiesti sacrifici ad altri dipendenti già sovraccarichi, questo a discapito dei cittadini, oppure ai vigili che dovrebbero occuparsi del controllo della viabilità e di altre mansioni”.
I due consiglieri comunali, poi, hanno sottolineato che si dovrebbe avviare l’iter per le assunzioni ma la situazione è bloccata e non si capisce il perché.
“Mendichiamo dipendenti in giro per i Comuni con convenzioni ed accordi - hanno evidenziato Lettera e Pezone - nonostante ci sia la possibilità di assumere, considerato le diverse esternazioni dell’amministrazione comunale che più volte, negli ultimi mesi, ha sottolineato di avere la possibilità di avviare le procedure burocratiche concorsuali o, comunque, di poter attingere ad altre graduatorie per assumere in via definitiva e mettere finalmente il punto a questa situazione che è destinata a peggiorare, considerando i nuovi pensionamenti. Negli anni, in città, è cresciuto il numero degli abitanti, ma quello dei dipendenti comunali è costantemente sceso. Tutto questo si traduce in una carenza di sicurezza interna e in attività che diventano impossibili da svolgere in modo consono, nonché in un impatto drammatico nelle scelte di gestione dei servizi".