Sant’Arpino. Domenica la presentazione di “Diversamente Liberi” di Luisa Pitocchelli. Il teatro come strumento di rieducazione dietro le sbarre.
Sant'Arpino Sarà presentato domenica mattina alle ore 10:30 nella sala convegni sita al piano terra del Palazzo Ducale "Sanchez de Luna" il libro di Luisa Pitocchelli "Diversamente Liberi", pubblicato dall'editore Pasquale Gnasso.
A confrontarsi con l'autrice sull'opera che racconta l'esperienza teatrale della giovane attrice atellana nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, saranno, nel corso del dibattito moderato da Anthony Palmieri, il professor Giuseppe Limone, il Garante dei Detenuti per il Comune di Napoli, Pietro Ioia, lo scrittore, Davide Cerullo, l'attore Francesco Verde, il funzionario giuridico-pedagogico del Carcere di Santa Maria Capua Vetere, Giovanna Tesoro, la presidente dell'associazione " I SudAtella", Susy Ronga e Pasquale Di Palma.
La discussione, che sarà aperta dai saluti istituzionali del sindaco di Sant'Arpino Giuseppe Dell'Aversana e della Presidente del Consiglio Comunale con delega alla cultura Ivana Tinto, sarà inframezzata dalle letture di brani del libro a cura di Ernesto Di Serio, Rosa Di Mattia ed Angela Bottiglierio de "I SudAtella", che saranno accompagnati dalle note della chitarra di Luca Dell'Aversana.
"Diversamente liberi" è la narrazione dell'attività teatrale, a scopo rieducativo, svolta dall'autrice dal mese di Ottobre 2018 al Maggio 2019, nel carcere sammaritano. Il libro è anche, se non soprattutto, un'opera di sensibilizzazione sul tema della rieducazione e del reinserimento dei detenuti.
La Pitocchelli, attraverso esempi concreti, dimostra come attività, come quella teatrale, cambino in positivo gli atteggiamenti dei detenuti insegnando loro a fare gruppo, a conoscersi e a riflettere sulla propria vita attraverso la riconquistata sensibilità che proprio l'ars recitatoria risveglia.
Il libro descrive in maniera minuziosa la vita dietro le sbarre e racconta le storie personali dei ragazzi seguiti durante l'anno, non tralasciando i pregiudizi che ruotano attorno a questa realtà che spesso rende difficile il reinserimento di coloro che stanno pagando il proprio debito con la società.
Un'opera, dunque, che vale la pena leggere anche per farsi un'idea scevra da preconcetti nei confronti di coloro che vivono l'esperienza della detenzione.