Sant’Arpino, elezioni. In maggioranza non cercano un candidato sindaco, cercano un agnello sacrificale. Vogliono un kamikaze.
SANT’ARPINO. Non hanno ancora trovato un candidato sindaco i sei esponenti dell’attuale maggioranza che non hanno appoggiato la candidatura di Caterina Tizzano.
Loredana Di Monte, Ivana Tinto, Ernesto Di Serio, Gennaro Capasso, Gennaro Luca Vitale e Giovanni D’Errico non hanno seguito le indicazioni dell’attuale sindaco Giuseppe Dell’Aversana che qualche settimana fa ha annunciato di non volersi ricandidare e contestualmente ha indicato il suo vice Tizzano come suo successore. Un’indicazione, quella del sindaco, che è stata probabilmente condizionata da direttive di partito e che, però, non ha fatto convergere i consensi dei sei consiglieri di maggioranza. Dopo cinque anni di complimenti, applausi, endorsement e sconfinati elogi, spesso e volentieri diabetici, sei fedelissimi scaricano la fascia tricolore in un attimo. 3 minuti per innamorarsi e 1 minuto per dimenticarsi: anche questa è politica.
I "sei personaggi in cerca d'autore" dopo aver chiuso la porta in faccia alla Tizzano ora sono alla ricerca di un aspirante primo cittadino che possa in qualche modo far arrivare il sostegno di altri esponenti politici locali tra cui Giuseppa Drea e Elpidio Maisto. Quest'ultimo qualche giorno fa è stato avvistato insieme a Salvatore Brasiello in un bar a Gricignano di Aversa. In maggioranza ci hanno messo 3 minuti per innamorarsi e 1 per dimenticarsi, Brasiello e Maisto invece non si sono mai dimenticati. A qualcuno piacciono le veline, a qualcun altro le Milf e a qualcun altro le Gilf. De gustibus.
I confini tra i gruppi politici in questo periodo sono labili come dei muri di cartone e i salti della quaglia sembrano imminenti soprattutto in considerazione del fatto che qualcuno rischia di rimanere fuori dai giochi. Anzi, qualcuno rimarrà fuori dai giochi.
Il tempo passa e a poco più di venti giorni dalla presentazione delle liste nessuno di quelli contattati fino ad oggi ha accettato la proposta dei sei personaggi di pirandelliana memoria. Elpidio Iorio non è interessato a guidare un progetto che non sente figlio suo (e non ha avuto le garanzie che ha chiesto) e Adele D'Angelo non sembra disposta a rientrare in Campania dopo diversi anni di esilio professionale. Su Luigi Di Monte non convergono tutti i componenti del gruppetto mentre la soluzione Tinto non è abbastanza forte per reggere il confronto con gli altri candidati. Alla finestra rimangono Ermando Spanò, Mimmo Iovinella e Speranza Belardo. Tre "romantici sognatori" che attendono gli sviluppi della situazione rischiando non poco, considerando che mancano venti giorni dalla scadenza per la chiusura delle liste.
Perché tutti questi problemi? Sant'Arpino, in campagna elettorale, diventa un paese di 14999 sindaci e 1 cittadino e nella maggioranza non trovano un candidato? Perché mai?
Perché probabilmente deve trovare il consenso e far convergere le idee di sei amministratori che erano tenuti insieme da Dell'Aversana e senza Dell'Aversana non hanno ragione di rimanere uniti. Non ci riescono. Perché è tardi. Perché chi accetta prende un gruppo con degli equilibri interni che difficilmente modificherà. Perché non c'è un percorso politico precedente e la gestione post elezioni della compagine, in qualsiasi caso, non sarà per niente semplice (chi si candida e perde, brucia). Perché chi prende il testimone da Dell'Aversana troverà il dissesto finanziario, la querelle housing sociale, pianta organica dipendenti ridotta all'osso, dirigenti prossimi alla pensione, problemi nel settore ambiente. Un caos. Perché per accettare, la conditio sine qua non è quella di portare a termine il percorso del piano urbanistico. Chi, oggi, metterebbe una firma su un Puc che fa acqua da tutte le parti e attualmente non può essere votato integralmente da un numero indefinito di consiglieri comunali per i problemi sui conflitti di interesse? In pratica questi non cercano un candidato sindaco, cercano un agnello sacrificale. Un kamikaze.
Nel frattempo Di Santo, in campagna elettorale già da un anno, ha la lista quasi pronta mentre la coppia Tizzano-Del Prete ha messo un piede nel gruppo "Progetto per Sant'Arpino". L'altro piede entra se escono i Cinque Stelle. Tra il gruppo guidato da Carboni e il marito del numero due di Palazzo Ducale il rapporto non è dei migliori soprattutto dopo l'incontro che i penta stellati fecero con la maggioranza nella sede di piazza Macrì. La matematica, però, non è un'opinione: prendere un'incognita come i Cinque Stelle che non hanno neanche un candidato o i voti del vice sindaco? Voi cosa fareste? Tra l'altro con l'ingresso della Tizzano nel gruppo che sosterrà la Boerio potrebbe accedere anche Salvatore Lettera che vorrebbe piazzare anche qualche altro suo uomo nella lista a sostegno della docente santarpinese. Due piccioni con una fava che, però, potrebbe trasformarsi in un pericoloso boomerang esplosivo. Il gruppo "Progetto per Sant'Arpino" diventerebbe la contraddizione di se stesso perché invece di rappresentare l'alternativa diventerà un brodo riscaldato simil maggioranza Dell'Aversana. Il gruppo della Boerio non sarà più l'alternativa agli occhi dei santarpinesi perché ingloberà chi ha partecipato direttamente al percorso politico che oggi Quattromani & company criticano ma che, in cinque anni, in realtà non hanno mai contrastato in modo efficace.
Id.Ur.