Sant’Arpino. Eugenio Perillo “Ricordare chi è perseguitato nel nome della propria fede”

Sant'Arpino. Riceviamo e pubblichiamo da Eugenio Perillo, esponente della locazione sezione di Fratelli d'Italia.

" Oggi, Giornata internazionale per la commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sulla religione e sul credo, abbiamo il compito, noi tutti e soprattutto chi è deputato ad amministrare la cosa pubblica, di ricordare tutti coloro che sono perseguitati "in odium fidei", penso a ciò che avviene in Corea del Nord, in Nicaragua, in Venezuela, in Cina e in quelle parti del mondo dove chi porta avanti anche nella sfera pubblica i valori del proprio credo viene etichettato da certa frange intellettuale e politica come "potenziale minaccia" del principio della laicità, non sapendo o facendo finta di non sapere che per "laicità" si intende il rispetto e la difesa del credo religioso il che si differenzia totalmente dall'ateismo, figlio del "materialismo storico" che nel Novecento ha solo prodotto vittime e ingiustizie.
Noi, come Italiani e come membri di una comunità a maggioranza cattolica e cristiana, abbiamo il dovere, il diritto e in qualche modo il compito anche morale di rispettare, promuovere, tramandare alle future generazioni quei tratti distintivi della nostra identità culturale e di credo.
Di certo, non è con una operazione di disconoscimento della nostra identità o di cancel culture che possiamo costruire una società rispettosa del diverso ma accogliendo tutti e rispettando tutti tenendo ben presente che la diversità non è una brutta cosa ma una ricchezza che porta un valore aggiunto sotto tutti i punti di vista, soprattutto sotto il profilo culturale e al tempo stesso è una fonte di energia per il motore della nostra democrazia, che non dimentichiamo bisogna alimentarla giorno dopo giorno con gesti di solidarietà e rispetto reciproco, perché-e al pari della metafora del Padre Costituente Piero Calamandrei a proposito della nostra amata e cara Costituzione-la democrazia è come una macchina, ha bisogno di carburante, ovvero del nostro impegno quotidiano per crescere e meglio svilupparsi.
Ho fatto questa breve digressione sulla democrazia anche per ribadire che la libertà religiosa non è un optional o una edulcurazione del nostro essere membra di una società moderna ma una conquista di civiltà, di vera civiltà, quella che ha come fondamenta l'Umanesimo, il Rinascimento, l'era post-restaurativa e penso in tal senso a Mazzini con la sua triade "Dio, Patria, Famiglia", a Gioberti e al caro Manzoni con il suo cattolicesimo liberale.
Non possiamo fare a meno di rimarcare il nostro essere e quindi di salvaguardare ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che saremo!
".

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