Sant’Arpino, grande successo per la seconda edizione della Festa di Sant’Aloja. Limone:”Manifestazione possibile grazie alla collaborazione di tutti!”

SANT'ARPINO. Un grande successo la seconda edizione della “Festa di Sant’Aloja”. Tre giorni intensi di grande partecipazione popolare, vissuti tra le magiche atmosfere delle stradine del centro storico di Sant’Arpino. Un viaggio nel tempo ricco di suggestioni e armonie.

Questo e oltre è stata la “Festa di Sant’Aloja - 2023”, una manifestazione tra gastronomia, musica, folklore, tradizione, cultura e storia, promossa dall’Amministrazione Comunale e dalla Pro Loco di Sant’Arpino e organizzata con passione, coraggio e determinazione da Mimmo Limone in qualità di direttore artistico dell’evento.

"Siamo soddisfatti della buona riuscita dell'evento e della grande partecipazione popolare che c'è stata durante tutti e tre i giorni - ha sottolineato Limone - devo ringraziare tutti quelli che hanno collaborato per la buona riuscita dell'evento, dalle associazioni alle signore del vicolo che ci hanno supportato e sopportato durante i tre giorni della festa ma anche e soprattutto nel corso della lunga preparazione. Un pensiero lo voglio dedicare in particolar modo a Elpidio D'Elia e a Luigi Sorvillo di Eventart, senza di loro non sarebbe stato possibile realizzare la seconda edizione".

Tra piazzetta Giordano, via Marconi, vico Atellano e vico Sant’Aloja si sono svolti numerosi appuntamenti artistico – culturali curati dalle numerose associazioni che hanno collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa che si inserisce tra gli eventi più suggestivi della comunità atellana.

Tra le altre cose, a conclusione della tre giorni, l’amministrazione comunale con in testa il sindaco Ernesto Di Mattia e la Pro Loco con il presidente Aldo Pezzella, hanno svelato una targa turistica (con tanto di Qr Code) in cui si riportano le notizie storico – culturali di vico Sant’Aloja che hanno ispirato la nascita dell’omonima festa.

“Felicissimi per la grande riuscita della Festa di Sant’Aloja, il risultato finale ci ripaga di tutti gli sforzi e i sacrifici fatti negli ultimi mesi”, hanno dichiarato il sindaco Ernesto di Mattia e l’assessore alla cultura Giovanni Maisto, affiancati dal presidente Ivana Tinto e dal consigliere Ernesto Di Serio. “La partecipazione delle associazioni e dei cittadini è stata fondamentale, questi ultimi ci hanno accolto meravigliosamente nelle loro abitazioni facendo diventare questa manifestazione una festa totalmente del popolo, che dovrà ripetersi e vivere nei prossimi anni. Ancora meglio e con ancor più partecipazione. Creando, attraverso la collaborazione e l'aiuto reciproco, un vero e forte senso di comunità. Un grazie immenso a Mimmo Limone per il suo generoso impegno e alla Pro Loco che da anni lavoro per la promozione della nostra comunità e la riscoperta delle nostre radici. La targa inaugurata, infine, è un’ulteriore tappa del proficuo percorso che stiamo svolgendo su questo tema con la Pro Loco: l’anno scorso – tra i primi comuni della nostra provincia – inaugurammo le targhe Qr – code presso i principali monumenti santarpinesi e prossimamente faremo ulteriori iniziative per la valorizzazione dei medesimi monumenti”.

 “Siamo soddisfatti del successo di questa seconda edizione della Festa e a tal proposito esprimiamo un grazie veramente grosso a Mimmo Limone per il suo grande impegno e la sua tenacia nel portare avanti la complessa organizzazione di questo evento”, ha sottolineato il presidente della Pro Loco Aldo Pezzella. “Un grazie sincero anche all’amministrazione comunale, alle associazioni e a quanti a diverso titolo hanno collaborato per la buona riuscita di questa festa che ha un notevole substrato storico – culturale focalizzato nella targa turistica che abbiamo apposto all’inizio di  vico Atellano. Anticipo, tra l’altro, che prossimamente analoghe targhe saranno apposte in prossimità dei principali monumenti santarpinesi e lungo le strade del centro storico con l’aggiunta anche dei vecchi toponimi ancora utilizzati nel linguaggio orale ma non presenti ufficialmente nella toponomastica cittadina. Questi toponimi che traggono origine da radici storiche o da usanze millenarie, sono sconosciuti a gran parte dei giovani e corrono il rischio concreto di scomparire per sempre. Con l’apposizione delle targhe, dunque, si tenta di conservare questi modi di dire popolari e nel contempo di valorizzarli, il tutto a beneficio delle nuove generazioni e quindi del futuro della nostra comunità”.

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