Sant’Arpino, impasse Puc. Capasso è diventato la Flavia Vento dei poveri e Di Serio è un fantasma. Al palo cittadini, lavoratori e imprenditori
SANT'ARPINO. C'è un vecchio detto che dice che "la mamma dei cretini è sempre incinta" ma a Sant'Arpino, a quanto pare, "la mamma degli incapaci" l'ha superata, soprattutto per quanto riguarda il piano urbanistico comunale.
Sul Puc la battaglia è lunga e difficile. Soprattutto quando ci sono troppi interessi e due amministrazioni in mezzo: quella guidata dal sindaco Giuseppe Dell'Aversana e quella di Ernesto Di Mattia. Un caos.
Nel marzo del 2019 è stato approvato in giunta il provvedimento relativo all'adozione del piano urbanistico comunale che dopo quasi tre anni non è entrato in vigore. Perché? Per gli importanti interessi e per l'incapacità degli amministratori che si sono occupati del Puc dal principio: Gennaro Capasso e Ernesto Di Serio. Il primo, politicamente, sembra la versione maschile di Flavia Vento mentre il secondo, assessore ai lavori pubblici e consigliere provinciale mancato, è oggettivamente incapace. Incapace di far approvare la delibera in consiglio e contestualmente impotente nei confronti degli innumerevoli interessi degli imprenditori e delle pantagrueliche promesse che lui stesso ha fatto in campagna elettorale. Ma deve pensare agli interessi dei cittadini o a quelli degli imprenditori? Boh! Di Serio, in un'intervista rilasciata ad una testata online durante la campagna elettorale aveva dichiarato che "entro i primi trenta giorni porteremo a conclusione il Puc". I giorni che sono passati sono più di cento ma del piano urbanistico neanche l'ombra e nel frattempo i cittadini, i lavoratori e gli imprenditori sono al palo a causa delle sue incapacità.
Perché? Hanno pochi numeri in consiglio comunale e troppi problemi. Al documento urbanistico manca solo l’ultima approvazione nella pubblica assise di via Mormile per diventare esecutivo ma almeno cinque consiglieri comunali di maggioranza (e uno di minoranza), in base alla normativa vigente, non possono votare integralmente il provvedimento a causa dei conflitti d’interesse. Qualche new entry del gruppo di maggioranza, inoltre, stando ai rumors avrebbe chiesto delle modifiche che risultano particolarmente difficili: con le modifiche il piano urbanistico dovrebbe ripetere gran parte della procedura e questo richiederebbe altro tempo. Ci vorrebbe un "Santo" ma i santi, come si suol dire, stanno in paradiso. In terra ci dobbiamo accontentare degli Ernesto Di Serio di turno che volevano fare gli assessori ai lavori pubblici, e non possono, poi volevano fare i consiglieri provinciali, e non possono, e poi volevano fare il Puc, e non possono. Ma perché non si da all'ippica?
Idio Urciuoli