Sant’Arpino. Neo costruzioni in zona archeologica, interviene Mimmo Cammisa:”A via la sfida per rimuovere l’Antica Atella”
SANT'ARPINO. È intervento poco fa su una questione riguardante l'area archeologica, il consigliere comunale di minoranza Mimmo Cammisa.
" “La storia siamo noi. nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo …La storia siamo noi,siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da raccontare.E poi ti dicono "Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera". Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.”
Qual’era la storia in cui il sottoscritto non sarebbe entrato per non aver votato il nuovo PUC in Consiglio Comunale? Forse la storia di un territorio migliore di quello che ci siamo lasciati alle spalle, di un polo scolastico all’altezza della qualità del nostro istituto omnicomprensivo Cinquegrana? Forse la storia di un parco archeologico che contiene anche un museo archeologico atellano, come nelle intenzioni di chi del vecchio municipio di Atella ne aveva finanziato il restauro? (altro che palazzo abbandonato da 80 anni, il vecchio municipio era stato completamente restaurato. Ma si sa anche il casale di Teverolaccio era un bene sottratto alla camorra, o mi sbaglio sindaco Papa?).
No Niente di tutto questo, nessuna di queste storie mi sono mancato!!!!
Mi sono mancato volutamente e consapevolmente, invece, NON VOTANDOLO, la storia del nuovo PUC per quella che si sta dimostrando, e cioè la storia di un piano urbanistico realizzato, con la complicità di tanti nani e ballerine della politica ma non solo, calato tutto sulla testa dei nostri figli e nipoti, cui si è letteralmente sottratto il diritto a poter vivere un giorno in questo beneamato, da molti ma non da tutti, paese. Mi sono mancato volutamente e consapevolmente la storia di un PUC delle mancate pronunce delle istituzioni. Mi sono mancato volutamente e consapevolmente, NON VOTANDOLO, la storia di un PUC non destinato a soddisfare, evidentemente, necessità abitative dei santarpinesi, ma a soddisfare necessità speculative di chi ha venduto e di chi ha comprato; La storia di un PUC che ha previsto la necessità di una scuola da abbattere per poterla ricostruire nuova con i fondi del PNRR, quando con il vecchio PUC c’erano terreni a ridosso della stessa scuola destinati ad edilizia scolastica cui poter costruire un nuovo edificio scolastico da aggregare a quelli esistenti e farne un polo unico. Terreni, poi, puntualmente trasformati con il nuovo PUC, in zone residenziali e già messi a frutto, mentre i ragazzi della scuola media, in attesa del nuovo istituto passeranno i prossimi 2 anni, se va bene, nei containers.
E fin qui pensavo di aver visto e di aver assistito a tutto il potenziale distruttivo di una bruttissima storia, il nuovo PUC, tesa alla distruzione di un tessuto urbano, di una comunità e di un territorio tutto sommato, preservato per decenni. Mi sbagliavo, NON ERA TUTTO!!!!!
E’ di queste ore la notizia di neo costruzioni “apparse” in zona archeologica. A ridosso del castellone, ma non solo. Addirittura si vocifera di indagini archeologiche effettuate in queste ore in finalizzate a verificare la NON PRESENZA di reperti e dunque a poterci edificare. Si avete capito bene, pare che il nuovo PUC abbia previsto questa possibilità: tu mi dimostri che nel sottosuolo non ci sono reperti di Atella e io ti faccio costruire. Dando così il via ad un'altra sfida, la sfida a chi non trova ATELLA.
LA SFIDA A RIMUOVERE ATELLA!!!
Una vecchia sfida, del resto, la solita sfida, la sfida a chi è più furbo, la sfida a chi è più capace di rimuovere e definitivamente il sogno della riscoperta dell’ANTICA ATELLA, per piccoli interessi privati, evidentemente. Si piccoli interessi privati, perché l’interesse potrebbe essere anche grande quanto un CENTRO COMMERCIALE, questo di fronte alla possibilità del parco archeologico di Atella rimarrebbe sempre piccolissimo, insignificante. Laddove i tombaroli non sono riusciti è riuscito il NUOVO PUC!
Prossimo passo verso la rimozione definitiva di ATELLA gli orti sociali, questo sarà, spero di sbagliarmi, il prossimo passo.
A proposito coloro che si sono opposti alla piantumazione di alberi da parte dell’amico Alfredo Dell’Aversana in quanto l’area esterna al vecchio municipio di Atella è a vincolo archeologico, hanno effettuato saggi e verificato che sotto c’erano reperti per poter dire no ad Alfredo? Devo immaginare di si, che l’hanno fatto, conoscendo la solerzia e la serietà di alcuni impiegati comunali. Allora, se così è, nel ringraziarli per la serietà del loro NO mi chiedo solo perché, invece, si è detto si ad un bistrot e ad attività ludico ricreative a scapito di un museo. Ai posteri l’ardua sentenza!!!!
P.s. nello spazio esterno sono previsti i tavolini?
“Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone, la storia entra dentro le stanze, le brucia, la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere.
E poi la gente (perché è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare.”
BUONA FESTA PATRONALE A TUTTI"