Sant’Arpino. Nicola Romano “Il sindaco si prostra di nuovo dinanzi al Muro del Pianto”
Vuole nuove leggi, più soldi, più uomini e più potere. Gli piace vincere facile e perciò vuole anche "governare facile". Ha fatto arrivare il suo accorato appello direttamente a Roma in Parlamento nella speranza che approvino una Legge per "sindaci sensibili". Al Peppino nazionale non gli basta avere (già oggi, per legge) il diritto di nominare e revocare i segretari comunali, di nominare e revocare gli assessori, di nominare e revocare i dirigenti. Egli vuole di più! I segretari, gli assessori e i dirigenti non li vuole semplicemente scegliere tra i vincitori di concorso (segretari e dirigenti) o tra gli eletti dal popolo (assessori). Li vuole proprio a sua immagine e somiglianza, li vuole cioè "portare da casa". E in effetti non possiamo dargli torto. Se avesse avuto questa possibilità avrebbe forse evitato di cambiare ben 6 segretari comunali in 4 anni. Per non parlare poi della pantomima sui dirigenti. Durante la campagna elettorale del 2016 ha sparato addosso ai dirigenti dell'ufficio Tecnico e di quello Finanziario, per poi servirsene di entrambi per pretendere l'approvazione di bilanci che lo hanno condotto dritto al Fallimento. Ha fatto una feroce campagna contro la Iap per poi consegnare i tributi comunali nelle mani del suo massimo dirigente. Sarà anche vero che sotto prescrizione medica abbia ottenuto il titolo di "sindaco sensibile", ma resterà nella storia come il sindaco del "pianto" e del "fallimento". E a proposito di "terra promessa", ma si hanno notizie del P.u.c.? Vi state allenando per il balletto del "traso-e-iescio" (tra l'altro già messo in atto nella votazione di giunta) per superare i vostri conflitti di interesse sui terreni familiari? Si, perché il P.U.C. pseudo Green, è meglio farlo con i terreni degli altri. Ci viene in mente un vecchio e saggio motto popolare secondo cui "chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, e chi non sa neanche insegnare amministra". Io aggiungerei "amministra e piange" o meglio "piange e fotte"!".