Sant’Arpino. Omicidio Buonomo. La nuova perizia conferma la capacità di intendere e di volere di Stefano Perale
Sant'Arpino Stefano Perale, l'uomo che nel mese di giugno del 2017 uccise Biagio Buonomo Junior e Anastasia Shakurova non è incapace di intendere e volere. Questa la conclusione a cui è giunto il perito incaricato dal gup Roberta Marchiori, dopo che il 18 maggio scorso lo stesso magistrato ha accolto la richiesta di giudizio abbreviato condizionato avanzata dalla difesa dell'imputato e finalizzata ad un’integrazione della prima perizia psichiatrica in cui consulente tecnico d'ufficio incaricato ha certificato che le condizioni mentali dell’imputato gli consentono di partecipare consapevolmente al processo.
Sempre lo stesso perito ha asseverato che il funzionamento mentale di Perale al momento del reato non comportava alcuna infermità mentale. Il Perale, come sottolinea il dottor Rivellini, ha mostrato limiti di credibilità psicologica rispetto alle dichiarazioni fornite precedentemente. La caprofagia è un comportamento patologico che si verifica all’interno di istituzioni manicomiali a soggetti con gravi ritardi mentali o neoplasie al cervello e questo, come scrive lo psichiatra, non è il caso del signor Perale che, con tutta probabilità, è eccitato da pratiche di scatting, considerando anche la sua grande fruizione di film pornografici: durante il colloquio integrativo ha mostrato dei segni di amnesia sui 30 filmati pornografici autoprodotti tra il dicembre 2016 e il gennaio 2017 ma, come sottolinea Rivellini, proprio dalla visione di questi emergerebbe una certa eccitazione per le pratiche di scatting e cioè per l’uso delle feci umane come mezzo di eccitazione sessuale.