Sant’Arpino. Petizione all’I.C. “Rocco Cinquegrana”, il Presidente del Consiglio d’Istituto, Vito Pellino, non firma

Sant'Arpino     Riportiamo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio d'Istituto, Vito Pellino, dell’I.C. “Rocco-Cinquegrana” di Sant’Arpino.

"L’avvio del corrente anno scolastico per gli alunni dell’Istituto comprensivo Rocco-Cinquegrana, non è stato dei più felici a causa dell’istituzione in via del tutto emergenziale dei “doppi turni” che hanno interessato gli alunni del plesso De Amicis e quelli del Cinquegrana. La scelta non è stata semplice, ma dettata, come tutti sanno, dall’esecuzione immediata di interventi di manutenzione straordinaria ai solai di alcune aule del plesso De Amicis.

Grazie all’impegno zelante della Dirigente prof.ssa Maria Debora Belardo ed all’intervento tempestivo dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Dell’Aversana, si è evitato quello che purtroppo già è capitato in moltissime scuole presenti sull’intero territorio nazionale da nord a sud. Beh! Deve essere la normalità? A questa domanda ovviamente non si può che rispondere di No! Dall’inizio di questa situazione emergenziale, in qualità di Presidente del Consiglio d’Istituto ho sempre cercato di evitare che da una legittima preoccupazione genitoriale, si sfociasse ad una fobia generale inevitabilmente trasferita ai nostri figli che, oltre ad avvertire il disagio dei doppi turni, provano la paura di non essere tutelati! Tuttavia in questa fase di disagio generale, sia la Scuola che l’Amministrazione e funzionari comunali hanno dato dimostrazione di saper agire tempestivamente limitando il disagio dei bambini e delle famiglie.

Però chi sperava che con Ordinanza settoriale n°35 del 26.09.2019 del Responsabile dell’Area IV Tecnica geom. Vito Buonomo, ordinando la riapertura del plesso De Amicis, potesse porre fine ad uno stato di ansia, preoccupazione e nervosismo diffuso, purtroppo è rimasto deluso! Anzi si è rinvigorita quella fobia più che legittima preoccupazione a causa di un messaggio vocale che sta girando per gli smartphone dei genitori degli alunni, con il quale “una delegazione di genitori” e tra questi un rappresentante di classe della scuola primaria del plesso Cinquegrana, domani mattina (sabato 28 c.m.) raccoglieranno delle firme per una “petizione” volta a chiedere alla Dirigente la visione della documentazione tecnica che attestasse “la staticità, le prove di carico e la messa in sicurezza della scuola Cinquegrana”.

In questi anni in cui ho svolto la “funzione istituzionale” di Presidente del Consiglio d’Istituto ho cercato sempre, insieme agli altri membri del Consiglio, di agire nell’esclusivo interesse dei bambini e delle famiglie. Un interesse che non si ferma al semplice fatto di una visita guidata in più o in meno che indubbiamente è importante per un bambino, ma che andasse al di là e che riguardasse il suo benessere psicologico ed emotivo. Forse questo mio interesse è legato alla mia professione di insegnante? Credo di no, penso che sia legato alla consapevolezza che se ai nostri figli trasmettiamo sicurezza, vivono meglio e saranno pronti da adulti ad accogliere le sfide che la vita in tutte le sue sfumature offre. Se trasmettiamo loro fobia, paura ed insicurezza purtroppo in età adulta dovranno ricorre a professionisti specializzati per liberarsene. Per questo motivo non firmo assolutamente la petizione di cui si parla e non per altro, pur avendo mia figlia che frequenta il plesso Cinquegrana!!!

Dietro questo messaggio vocale, inoltre c’è anche un altro errore che commette il genitore “rappresentante di classe”, quello che a mio avviso è il non rispetto delle Istituzioni e lo dico con la massima sincerità ed onestà intellettuale. I rapporti tra cittadini all’interno di uno Stato, sono regolati dalle Istituzioni. Forse questa parola è stata molto bistrattata negli ultimi anni, tant’è che oggi sembra vivere nel “far west” dove ognuno pensa di regolare il proprio rapporto con gli altri fuori dalle regole. Non a caso si è pensato di reintrodurre nelle scuole secondarie di secondo grado, l’insegnamento dell’Educazione Civica. Anche nel mondo della Scuola ci sono delle regole e delle Istituzioni collegiali come il Collegio docenti ed il Consiglio d’Istituto che devono essere rispettati per le funzioni che svolgono.

Sentire che un rappresentante di classe non ha chiara questa importanza data all’organo collegiale Consiglio d’Istituto, mi lascia molto perplesso. Il dovere istituzionale del rappresentante di classe è quello di rapportarsi ai membri del Consiglio d’Istituto per sollevare questioni, avanzare proposte ed altro e non mettersi a raccogliere firme per “petizioni”.

Oltre a rappresentare un “errore istituzionale”, questi modi di fare possono trasmettere “il non rispetto delle Istituzioni” che rappresenta una delle colpe più gravi che un genitore possa compiere, perché condanna il figlio a vivere in una società dove non ci si rispetta, dove basta un poco che possa scapparci il morto, dove ognuno si sente onnisciente e si erge a giudice degli altri.

In merito alla documentazione che bisogna visionare e di cui si parla sempre nel vocale, in qualità di Presidente del Consiglio d’Istituto, durante tutta la fase critica che si è avuta nei giorni scorsi e che si concluderà nella giornata di domani, ho preso impegno con l’Amministrazione comunale di avere una copia della stessa e di depositarla agli atti del prossimo Consiglio d’Istituto che convocherò, corredata dalla certificazione del Responsabile tecnico comunale, senza fare petizioni od altro, ma semplicemente agendo in “sordina” e nel pieno rispetto delle regole che la Costituzione c’insegna.

In questi giorni diversi genitori a partire dai miei famigliari, mi chiedono se la Scuola è sicura oppure no. A questa richiesta ho semplicemente risposto che il concetto sicurezza dice tutto e non dice niente. Se parliamo di sicurezza nei luoghi di lavoro, allora mi sento dire che il semplice gradino può essere causa d’inciampo e/o scivolamento; se intendiamo per sicurezza quella impiantistica, allora mi sento di dire che quasi sicuramente 9 fabbricati pubblici su 10 (molto probabilmente 10 su 10), non sono a norma; se intendiamo per sicurezza quella sismica allora posso dire che solo i fabbricati che si devono ancora realizzare saranno a norma, visto che l’ultima normativa antisismica risale all’anno scorso! Neanche le case nostre lo sono!

Questa è la realtà dei fatti, non solo di Sant’Arpino ma di tutta l’Italia! Le Amministrazioni comunali dovrebbero lavorare per far arrivare fondi europei e nazionali per migliorare e potenziare i servizi offerti alla collettività, ma vai a vedere si trovano oberate di lavoro, legato magari all’emergenza roghi tossici a causa di un manipolo di delinquenti seriali e con funzionari meticolosi che sottraggono vita alle proprie famiglie per andare avanti! La soluzione qual è? Chiudiamo tutte le strutture pubbliche perché andiamo a caccia di streghe, oppure cerchiamo di cooperare tutti insieme per il bene di tutti, magari in sordina? Ad ognuno la propria risposta. La mia credo che sia estremamente palese!

Approfitto di questo spazio giornalistico per ringraziare tutti coloro che anche con il silenzio si sono adoperati per dare il proprio contributo. Un particolare grazie sento con il cuore di estenderlo alle insegnanti dell’intero Istituto, perché tra tante difficoltà hanno operato, operano ed opereranno sempre per il bene dei nostri figli! Un grazie va alla Dirigente per il suo operato zelante svolto con impegno costante per far funzionare sempre e nel migliore dei modi l’Istituzione scolastica. Un grazie va all’Amministrazione comunale ed ai funzionari responsabili per l’operato svolto, ma soprattutto per quello che dovranno svolgere nel futuro per offrire al territorio strutture scolastiche sempre più sicure e di qualità. Infine un grazie ed un abbraccio “paterno” ai bambini che tra tante difficoltà perdonano agli adulti gli spaventi, le ansie, le preoccupazioni dovuti ai nostri errori! Noi riusciremo a perdonarci per le nostre azioni? Auguri e buona vita a tutti!".

 
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