Sant’Arpino, Pezone:”Prelevati 1600 euro dal c/c del co.d.i. mediante falsificazione della mia firma”
SANT'ARPINO. Riceviamo e pubblichiamo dall'ex consigliere comunale Francesco Pezone, candidato non eletto alle ultime elezioni comunali santarpinesi del 2016 tra le fila di "Speranza e Futuro per Sant'Arpino", l'esposto che ha presentato ai carabinieri la settimana scorsa.
Io sottoscritto Francesco Pezone, nato a Napoli l'8/8/1978 e residente in Sant'Arpino (CE) 81030 alla via [...] espongo i seguenti fatti.
Premetto di essere stato per il periodo ottobre 2016 - giugno 2017 presidente del Co.d.i. ed in quanto tale avevo anche accesso al conto corrente intestato al detto comitato presso la filiale di Sant'Arpino della Banca di Sconti e Conti Correnti. Orbene, in data 15/05/2017, il sndaco di Sant'Arpino, per ragioni politiche, mi rimuoveva dall'incarico e quindi cessavo tutte le mie attività legate alla funzione che rivestivo. Sinceramente, ritenendo che dopo essere stato rimosso dall'incarico, il sindaco, o chi per lui, provvedesse a tutti i conseguenziali adempimenti, non mi ero preoccupato di verificare se fosse stata ratificata anche alla Banca la revoca della delega alla gestione del conto corrente intestato al co.d.i., con la conseguente cancellazione del mio nominativo dal data base della banca stessa. Dopo un periodo di assoluta tranquillità, nel corso del mese di dicembre 2017, passeggiando per le strade di Sant'Arpino, ebbi modo di notare un manifesto pubblicitario di una delle iniziative del Comune di Sant'Arpino per il natale, che recava anche il simbolo del co.d.i., quindi, non risultandomi che fosse stato nominato un nuovo presidente del detto comitato, e cosciente del fatto che la presenza del logo del co.d.i. su quel manifesto pubblicitario presupponeva la movimentazione del conto corrente intestato a quest'ultimo ed acceso preso la filiale di Sant'Arpino della Banca di Sconti e Conti Correnti, decisi di assicurarmi che il mio nominativo non fosse più presente nel data base della banca. Quindi, immediatamente mi recai presso la detta filiale per assicurarmi, come detto, che il mio nominativo fosse stato regolarmente cancellato e che quindi eventuali operazioni sul conto corrente fossero state fatte da chi mi aveva sostituito o da un soggetto eventualmente delegato dal sindaco o chi per esso.
Purtroppo, arrivato alla filiale della banca, mi fu detto che la situazione era rimasta invariata e che il mio nominativo non era stato cancellato e quindi risultavo, ancora, essere l'unico soggetto che aveva accesso al conto corrente intestato al co.d.i. Anzi, in detta occasione mi fu riferito addirittura che risultava essere stato effettuato un prelievo per 1600 euro (milleseicento/00) da tale Lettera Pasquale (economo comunale), in base ad una delega da me sottoscritta. A quel punto chiesi di vedere la detta delega, mostratami la quale, ebbi modo di constatare, insieme al direttore dell'istituto di credito, che la sottoscrizione era assolutamente apocrifa. Immediatamente mi recai presso la sede del comune di Sant'Arpino dove chiesi di parlare con il sindaco e con l'economo comunale, fu così organizzata una riunione alla quale partecipò anche il vice segretario comunale, Salvatore Compagnone, soggetto responsabile dell'area "Affari interni". Durante tale incontro, dove io evidenziavo la gravità dei fatti accaduti, i partecipanti, prima mi mostravano la delibera della giunta comunale numero 143 del 29/11/2017 nella quale venivano destinati 1600 euro direttamente al co.d.i. cercando di rassicurarmi e, sminuendo l'accaduto, subito dopo, mi invitavano a ratificare l'operato del Lettera Pasquale e, quindi, di chi gli aveva chiesto di procedere a tale atto illecito. Davanti alla mia ritrosia nel fare ciò, mi chiesero di andare a depositare un importo equivalente a quello prelevato, cosa, anche questa, che mi rifiutai di fare, in quanto avrebbe significato operare senza alcun titolo su di un conto corrente del quale non potevo più disporre. Successivamente, verificando dal sito del Comune di Sant'Arpino le varie pubblicazioni con riferimento alla vicenda narrata, ho potuto constatare che, nel tentativo di porre rimedio agli errori e illeceità commesse, in data 6/12/2017 veniva pubblicata una determina con cui veniva emesso un mandato di pagamento a favore del co.d.i. per € 1600,00 da bonificare alle coordinate bancarie di quest'ultimo e, successivamente, faceva la sua apparizione una nuova delibera di Giunta comunale datata 15/12/2017 numero 158, che rettificava la deliberazione del 29/11/2017 numero 143, la quale da prima, e precisamente nella giornata di venerdì 15/12/2017, destinava la somma complessiva di € 1600,00 al tesoriere del co.d.i. invece che al co.d.i. stesso, mentre nella giornata di lunedì, senza l'indicazione di ulteriori rettifiche, la stessa delibera riportava quale destinatario del trasferimento, nuovamente il co.d.i.
Orbene a questo punto vi è un pò di confusione, infatti:
- Vengono prelevati, mediante un artificio, falsificazione della mia firma, la somma di € 1600,00 dal conto corrente del co.d.i.
- A seguito del mio rifiuto di compiere gli atti illegittimi richiestimi durante la riunione sopra indicata, il responsabile dell'area, Salvatore Compagnone, ha redatto una determina di impegno spesa, numero 230 del 6/12/2017, a favore del co.d.i. per un importo prelevato a mio nome
- Dopo pochi giorni da quest'ultima determina, viene stranamente rettificata la deliberazione della giunta comunale numero 143 del 29/11/2017 con ben due deliberazioni recanti lo stesso numero, e precisamente la numero 158 del 15/12/2017 delle quali, la prima destinava l'importo "incriminato" di € 1600,00 non più al co.d.i. ma al tesoriere del co.d.i. e la seconda, apparsa il lunedì successivo alla pubblicazione della prima, che destinava la stessa cifra nuovamente al co.d.i.
Quindi non riuscendo a venire a capo della vicenda, e soprattutto non potendo immaginare l'evoluzione della questione e i possibili risvolti che la stessa può avere sulla mia persona, decidevo di depositare il presente atto.
Tutto ciò posto e ritenuto, ed esposto, chiedo che la Procura della Repubblica competente avvii tutti i procedimenti che ritiene di guisa in relazione ai fatti da me narrati.