Sant’Arpino. Si è chiusa ieri la Festa Patronale dedicata a Sant’Elpidio. La gioia negli occhi delle persone il risultato più bello di una Festa che ci ha fatto brillare per 10 giorni
(di Idio Urciuoli)
SANT'ARPINO. È la percepibile gioia negli occhi dei bambini, dei giovani e dei meno giovani il risultato più bello della Festa Patronale di quest'anno dedicata a Sant'Elpidio Vescovo.
Le luminarie, i concerti, gli spettacoli, le processioni, la banda. E poi l'amico che non vedi da tempo che rientra, la pazienza degli instancabili portantini, la messa domenicale, l'inno, i banchetti, le bancarelle, il cantante famoso, i fuochi d'artificio, la sfida eterna con i "cugini" succivesi, il caldo. Ma anche la speranza di chi sta male, i momenti di riflessione, qualche immancabile polemica e, soprattutto, la devozione. Perché è l'amore che la popolazione santarpinese nutre incondizionatamente per il suo Santo Patrono "Zingarone" a muovere i meccanismi organizzativi della commissione e ad unire la cittadinanza durante i festeggiamenti. Sant'Elpidio unisce ciò che la vita divide, collega i cuori dei devoti e riesce tutti gli anni nel suo piccolo miracolo: far sentire i santrapinesi felici di essere santarpinesi.
Iniziata ufficialmente il 13 luglio con il pellegrinaggio a Salerno sulle spoglie del Santo Africano, la lunga kermesse è stata caratterizzata da un importante calendario, quello dei festeggiamenti "esterni", ricco di appuntamenti che hanno coinvolto, quotidianamente dal 20 al 28 luglio, devoti e non devoti di tutte le fasce d'età, "vincendo" su tutti i fronti: il concerto della banda di Fasano diretta dal Maestro Susanna Pescetti, i concerti di Monica Sarnelli e Rosario Miraggio, la Festa della Pizza organizzata dall'associazione "Spazio Virale" che ha visto la partecipazione di Mariano Bruno di Made in Sud, la Corrida organizzata dall'associazione "Scusate il Ritardo", la Tragedia di Sant'Elpidio organizzata dalla compagnia " 'O raggio 'e sole", i suggestivi spettacoli pirotecnici della ditta "Fiorillo" e di "Sogno Pirotecnico" e la serata di Classico Napoletano organizzata dagli "Amici della Musica".
Quest'anno indubbiamente l'evento dedicato a don Peppino Diana "Sant'Arpino tra Festa, cultura e legalità", fortemente voluto dal parroco don Michele Manfuso e organizzato con la preziosa collaborazione di Elpidio Iorio, ha rappresentato una scelta sui generis che ha voluto portare la popolazione a riflettere sul concetto di legalità uscendo fuori, per qualche ora, dal recinto d'intrattenimento musicale-folkloristico che di solito caratterizza gli eventi del calendario della Festa Patronale. Una scelta coraggiosa, ma giusta, che ci ha fatti sentire orgogliosi di aver sostenuto una commissione festeggiamenti che si è sempre contraddistinta per una certa pulizia morale e che non è mai stata interessata dalle ombre e dal buio della criminalità organizzata.
"La Speranza, che Sant'Elpidio porta nel suo nome, è che tra trent'anni ci siano ancora un santarpinese e un succivese a discutere animatamente per la Festa più bella".