Sant’Arpino, vizi procedurali e incompatibilità della Presidente Tinto, Alleanza Democratica si astiene dal partecipare al consiglio comunale di domani
Con una nota protocollata al segretario comunale, alla presidente del consiglio e al sindaco, abbiamo contestato le assurde modalità di convocazione del consiglio comunale. Abbiamo più volte evidenziato la totale confusione, da parte di questa maggioranza, nella gestione di momenti delicati dell'attività amministrativa, quali le commissioni e i consigli comunali. E proprio nel civico consesso del 27 ottobre ribadimmo la nostra astensione, qualora avessimo constatato il persistere di questo totale menefreghismo, dalla partecipazione ai lavori.
Abbiamo una presidente del consiglio comunale, Ivana Tinto, che ha anche una delega alla cultura. E' un fatto assolutamente nuovo a Sant'Arpino visto che il presidente del consiglio è, di fatto, l'arbitro del consiglio comunale: se si dovesse fare un'interrogazione sulla sua delega chi modererebbe il suo discorso? E' un pò come se si chiedesse ad un arbitro di calcio di battere un rigore, il regolamento non lo esclude ma poi cosa succederebbe? Comunque, tralasciando per un attimo l'assoluta incompatibilità della presidente, politically incorrect, la Tinto deve occuparsi, contemporaneamente, della gestione dei lavori del consiglio comunale e di tutte le attività inerenti la sua delega: manifestazioni, presentazioni libri, patrocini e attività culturali varie. Praticamente un caos! E così succede che le commissioni e/o le conferenze dei capigruppo vengono convocate all'una di notte. Le convocazioni del consiglio comunale, giuridicamente regolari perchè rientranti nelle 24 ore di preavviso, sono scorrette istituzionalmente e, anch'esse, politically incorrect: non tengono conto, infatti, degli impegni lavorativi dei consiglieri di minoranza (che non percepiscono indennità, come il sindaco, la presidente del consiglio e la giunta) che non possono approfondire la documentazione relativa agli ordini del giorno in discussione.
Inoltre, per quanto riguarda il consiglio comunale di domani mattina, 27 dicembre 2016 ore 10:00, essendo presenti nell'ordine del giorno argomenti inerenti le funzioni proprie del consiglio (art. 42 T.U.E.L.), lo stesso deve essere convocato in sessione ordinaria ai sensi dell'art. 10 del Regolamento del consiglio comunale e, di conseguenza, la convocazione deve essere fatta 5 giorni prima, proprio per permettere anche ai consiglieri di minoranza di poter avere una corretta e totale conoscenza degli incartamenti relativi ai punti in discussione. Avendo ricevuto la convocazione alle 18:00 del giorno 22 dicembre, questo costituisce vizio procedurale, in quanto potrebbe essere motivo di annullabilità della seduta: secondo consolidata giurisprudenza infatti, i giorni devono essere liberi ed interi, nel senso che, dal conteggio, vengono esclusi sia il giorno di consegna della convocazione (dies a quo) sia il giorno dell'assemblea (dies a quem). (parere Min. Int. 18/01/2005 e TAR Puglia n. 346/1991).
L'ordine del giorno si compone di 11 punti da trattare, per i quali, dal sesto in poi, non ci è pervenuta alcuna documentazione, con la sola possibilità di consultare i documenti depositati presso il segretario comunale, il 23 dicembre. Ora, pur volendo ammettere, per pignoleria giuridica, che nel conteggio dei termini sono compresi i giorni festivi, nessuno al mondo, però, ammetterebbe che, nella convocazione del prossimo consiglio, ci siano elementi di una gravità tale da indurre un consigliere comunale a sacrificare le gioie del Santo Natale, per discutere di punti che necessitano di una consultazione con i cittadini, direttamente interessati, che riteniamo essere la fonte di informazione più autentica ed efficace.
Riportiamo, di seguito, il contenuto di una sentenza del Consiglio di Stato, numero 4892 del 14 settembre 2012, che sancisce quanto segue:"Non è sufficiente che l'avviso di convocazione, con il relativo ordine del giorno, sia solo regolarmente inviato al consigliere comunale, ma è necessario che lo stesso non solo l'abbia effettivamente ricevuto, ma che tra il momento della ricezione e quello della seduta consiliare intercorra un ragionevole lasso di temporale affinchè il mandato consiliare possa essere effettivamente svolto in un modo serio, completo e consapevole".
Pertanto, per quanto sopra e per essere consequenziali, ci vediamo costrette, nostro malgrado ad astenerci, per protesta, dal partecipare al Consiglio Comunale del 27/12/2016.
Ci permettiamo, infine, rammentare alla Presidente del Consiglio, affinchè prenda buona nota, che le prossime convocazioni dovranno essere rispettose del Regolamento del Consiglio Comunale che prevedono, in via esclusiva, la consegna a domicilio dell'avviso a mezzo messo comunale (art. 14 Reg. Com.) e chiediamo, inoltre, una regolamentazione razionale delle convocazione delle commissioni.
Iolanda Boerio
Maria Rosaria Di Santo