Succivo, è il giorno della via Crucis Vivente del Comitato “Alfonso Mitrano”. Partenza prevista per le ore 15 e 30 dal parco giochi “Jumanji”
SUCCIVO. Partirà oggi pomeriggio alle 15 e 30 dal parco giochi "Jumanji" la via Crucis vivente organizzata dal Comitato “Via Crucis - Alfonso Mitrano” di corso Umberto guidato da Antonio Mitrano.
Il percorso passerà lungo le strade di Succivo e della zona “Paradiso” di Sant’Arpino fino ad arrivare alle 19 e 30 in piazzale Aldo Moro dove saranno rappresentate le scene finali con la narrazione.
“La via Crucis Vivente è uno degli eventi più importanti e sentiti nel nostro paese e in tutto il territorio atellano. - hanno fatto sapere dal gruppo che organizza l’imponente manifestazione - Fa rivivere la passione di nostro Signore Gesù dalla sua condanna, prima al cospetto di Caifa e poi dinanzi a Pilato, alla crocifissione. La via Crucis farà rivivere tutti questi momenti lungo le strade principali del paese fino ad arrivare sul piazzale Aldo Moro (ex Montegrappa) dove ci saranno tutte le scene finali. Abbiamo pensato di organizzare in questo modo in quanto molte scene, nonostante un importante lavoro di preparazione non venivano valorizzate lungo il percorso, soprattutto per la massiccia presenza del pubblico”.
Nata alla fine degli anni 70 per volere di Alfonso Mitrano (padre di Antonio) la manifestazione è cresciuta nel corso degli anni fino ad arrivare a coinvolgere praticamente tutto il paese che per qualche ora si ferma per il passaggio della via crucis vivente. “L’unica cosa che spingeva mio padre a organizzare la via Crucis era la passione - ha sottolineato il presidente dell’associazione - ma anche una certa capacità a coinvolgere amici e parenti. Senza un massiccio coinvolgimento di persone che lavorano per mesi per la buona riuscita dell’evento, la manifestazione non sarebbe possibile. Ma se oggi rappresenta uno dei più importanti eventi dell’agro atellano, seguito da gente che viene da fuori Regione, è anche grazie alla forte predisposizione di Succivo e dei succivesi a stare insieme per accrescere culturalmente un territorio, quello atellano, che può contare su 2mila anni di storia e su aspetti culturali che non hanno niente da invidiare a nessuno”.